Max Verstappen partendo alle spalle di Charles Leclerc, quindi con la parte più gommata dello schieramento, ha concesso meno di 500 metri di gloria alle Ferrari, che gli partivano davanti prima di immettersi al comando del G.P. del Messico, mentre il suo compagno Perez, che ha tentato un impossibile sorpasso all’esterno, ha stretto troppo sulla Ferrari n° 16 per cui volando letteralmente fuori pista ha pagato il rischio con il ritiro per i danni subito alla parte posteriore destra della monoposto.
Fortuna, per il monegasco, che la sua monoposto ha resistito bene; la sospensione ed il pneumatico anteriori sinistre gli hanno consentito di continuare sia pure con un carico aerodinamico diminuito per il danno alla bandella di sinistra che si è staccata ancor prima che la FIA gli imponesse di rientrare ai box per quella sostituzione del “complesso” spoiler che lo avrebbe condannato a rientrare almeno nella seconda parte della classifica.
Il lasciarlo in pista gli è costata comunque un investigazione da parte della FIA per il dopo gara per quel rischio che ha fatto nel rimanere in pista in condizioni di insicurezza e con il pezzo perso che ha richiesto l’accensione delle segnalazioni di Virtual Safety Car.
Solo per il pit stop Verstappen ha ceduto la posizione di testa e quando l’ha ripresa un incidente piuttosto serio per Magnussen, cedimento tirante posteriore sinistro, ha richiesto di neutralizzare a gara con la bandiera rossa per effettuare le riparazioni alle barriere di protezione.
Situazione che ha avvantaggiato Leclerc in quanto ha potuto sostituire lo spoiler anteriore ed avere di nuovo la monoposto bilanciata one alla partenza.
Verstappen di nuovo in fuga, dopo la ripartenza dallo schieramento, si è trovato seguito da Hamilton che ha avuto ragione di Leclerc con un sorpasso magistrale che ha messo in evidenza una “caduta” nelle prestazioni della Ferrari.
Più interessanti le lotte ravvicinate tra gli inseguitori dove Tsunoda ha imitato Perez e se ne è andato per prati perdendo molte posizioni. Alla fine le Ferrari hanno dovuto cedere anche ad Hamilton che ha fatto proprio il giro veloce, mentre in giornata migliori sono risultati anche Norris partito dall’ultima posizione Ricciardo e Piastri.
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