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Caldo sarà il problema del fine settimana

  • Le temperature elevate che si stanno registrando in questo periodo climatico, data di fine settembre per il Gran Premio del Giappone potrebbe riservare delle sorprese , con massime fino a 33 gradi di temperatura dell’aria. Se le condizioni dovessero rimanere quelle sinora registrate, ciò aumenterebbe la possibilità di dover considerare il degrado delle gomme sarebbe fattore rilevante.
  • Nella tradizione, le condizioni meteorologiche hanno più di una volta influito in modo predominante su questo Gran Premio, tanto che in quattro occasioni (2004, 2009, 2010 e 2019) si dovette arrivare a far disputare le qualifiche alla domenica mattina perché al sabato la pioggia fu così torrenziale da impedirne il regolare svolgimento. 
  • Nel 2022 la gara fu interrotta per la pioggia sin dal primo giro e non poté essere ripresa per più di tre ore. La ripartenza avvenne quando mancavano 45 minuti alla fine della durata massima dell’evento (quattro ore) e poterono essere completati solamente 28 giri, con i piloti che usarono esclusivamente gomme Intermedie e Full Wet.
  • L’asfalto di Suzuka presenta livelli di rugosità e abrasività fra i più elevati. L’usura e il degrado sono quindi i due parametri da tenere in grande considerazione sia nella definizione del programma di lavoro, nelle prove libere, sia in termini di strategia.  
  • Le 36 edizioni del Gran Premio del Giappone iridate sono così suddivise: 32 ospitate a Suzuka, il circuito è di proprietà della Honda, quattro al Fuji, la pista di proprietà della Toyota. denominate Gran Premio del Pacifico: nel 1994 e nel 1995, entrambe sul circuito di Aida.
  • Undici volte il Gran Premio del Giappone ha laureato il campione del mondo Piloti, l’ultima proprio lo scorso anno quando Max Verstappen si aggiudicò il suo secondo titolo iridato. Nel 1995, Michael Schumacher diventò campione del mondo per la seconda volta vincendo come Gran Premio del Pacifico.