Sarà Robert Shwartzman a guidare la seconda monoposto Ferrari in occasione della prima delle FP1 nella ripresa del campionato di F.1 dopo le “vacanze” estive, sul circuito di Zandvoort.
Questo debutto, obbligatorio per il regolamento esistente in F.1 e relativo all’utilizzo minimo di giovani piloti nelle prove in stagione sulla monoposto di Carlos Sainz, sarà replicato ad Abu Dhabi su quella di Charles Leclerc.
Shwartzman, in attesa di questo debutto, è stato fatto allenare, prima della pausa estiva, a Fiorano, con la monoposto di due anni or sono in condizioni i climatiche veramente “forti” per la temperatura aria e pista.
La scelta delle due date è apparsa obbligatoria visto che vi sono le gare sprint ancora da sviluppare ed i debutti sul alcuni stradali in cui non si può certe chiedere ai due piloti ufficiali di perdere 60′ di lavoro per la messa a punto, anche per la malcelata volontà di recuperare punti nella classifica iridata costruttori per incassare qualche milioni di dollari in più di montepremi..
La scelta del pilota russo-israeliano è legata anche la sua funzione di terzo pilota, di riserva in caso di necessità, a fianco di Giovinazzi che ora è molto più impegnato nel programma delle gare endurance di Ferrari.
Programma decisamente migliore, dal punto di vista dei risultati già conseguiti
A parte questa novità programmatica, la Ferrari continua nel proprio lavoro di sviluppo ed interpretazione di quanto disponibile, tecnicamente, in modo da avere delle idee abbastanza chiare per quanto riguarda la stagione prossima ventura con il progetto676, in attesa che a Maranello sbarchino, progressivamente in 15 mesi circa, i rinforzi in arrivo dalla squadre concorrenti.
Tutto lavoro che deve servire per aprire un libro tutto da scrivere in funzione della monoposto del prossimo anno che non dovrebbe aver nulla di concretamente trapiantato dal progetto attuale.
Tutto nuovo, compresi motore e cambio, oltre al concetto con cui progettare la scocca in modo da dare l’opportunità agli aerodinamici di ampliare le loro ricerca di carico a fronte di una consistente riduzione del drag. Per fare ciò si dovranno realizzare nuovi posizionamenti per quanto concerne i coni anti intrusione obbligatori per garantire la sicurezza laterale della cellula di sopravvivenza.