C’è mancata solo la nuvola fantozziana per quanto accaduto in Ferrari nel corso del G.P. d’Ungheria. Fatta salva la partenza spettacolare di Sainz, che ha sfruttato appieno le gomme da qualifica favorito anche del parapiglia che si è innescato in curva 1 e da cui ha saputo sapientemente uscire indenne, poi è successo di tutto e di più, tranne una nuvola alla Fantozzi.
La prima batosta è stata quella che è costata a Leclerc almeno 7″ di ritardo per un pit stop in cui la ruota posteriore sinistra non si è sganciata in tempi brevi a causa del malfunzionamento della pistola pneumatica che potrebbe, però, essere stata tradita da un surriscaldamento del dado di fissaggio visto che sono state le gomme di sinistra quelle maggiormente sollecitate dalla tipologia del tracciato per cui è stata necessaria una “forza” maggiore.
IL tempo perso ha costretto il pilota a cercare di recuperare avendo anche a che fare con un problema, denunciato a fine gara, in cui ha dovuto, combattere, con un malfunzionamento dell’ impianto radio per cui si sono resi obbligatori ripetizioni delle comunicazioni.
Come se questo non bastasse si è poi innescato un errore di foga da parte del monegasco che ha superato il limite di velocità in corsia box dopo essere arrivato a ruote bloccate oltre la linea bianca di limite all’ingresso.
Per Sainz invece sono state le prestazioni nella seconda parte della gara, quando è andato ad utilizzare pneumatici con il battistrada più duro con cui la SF-23 non riesce ancora a gestirsi al meglio.