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Verstappen di record in record. La “pietà di Maranello”

La televisione si deve ricordare che esistono telespettatori pagano e che hanno il diritto di vedere più volte inquadrato Max Verstappen , dominatore, di cui ieri si è raggiunto il massimo perdendosi la sua vittoria sotto la bandiera a scacchi dopo averlo inquadrato in partenza e per i pit stop.

Il campione del mondo oltre ad avere battuto i record della Mc Laren dei “secoli” passati per le 12 vittorie consecutive ha ristabilito quelli che erano i secondi di vantaggio sul primo degli inseguitori cui ci aveva abituato nell’inizio della stagione e che nell’ultima gara sembrava aver perso, ma solo perché ha voluto cannibalizzare anche giro veloce con sosta sul finire, situazione di cui oggi non vi è stato bisogno ed ecco che i secondo di vantaggio, alla fine, sono diventati di nuovo disarmanti per gli avversari.

La vittoria “assoluta” è arrivata nel momento in cui vi è stato lo stacco della frizione, che lo aveva fregato a favore di Norris e su cui hanno lavorato a lungo tra le due gare in reparto corse oltre Manica evidentemente con un risultato a dir poco favoloso visto che ha fulminato Hamilton, che invece ha sbagliato anche a favore di Norris e Piastri.

Tra le citazioni per onore della Red Bull il terzo posto di Perez partito dalla 9a casella e con un pit stop da record in 1″9 per cui il vantaggio nel campionato costruttori diventa veramente disarmante e si può cominciare a fare il conteggio alla rovescia per la conferma dei due titoli iridati.

Da notare il concreto recupero delle due Mc Laren con Norris al secondo posto e con Piastri che ha ceduto solo nel finale il terzo posto a favore di Perez. che sta garantendo in assoluto il proseguitò del suo contratto in essere con Red Bull dopo le chiacchiere degli ultimi giorniper le sue alternanze in prova.

Hamilton ha perso tutto quanto di buono aveva fatto in qualifica con una partenza che non è certo stata all’altezza dei suoi titoli iridati per cui ha perso ben 4 posizioni in un attimo e non è riuscito a recuperale per ritornare sul podio.

E la “pietà di Maranello”: nulla da fare sulle prestazioni della monoposto sia per quello che ottiene in prova può anche peggiorare in gara. Il tutto con dei distacchi a dir poco troppo sostanziosi.

A questo si devono aggiungere dei fattori negativi come sono il danneggiamento della pistola pneumatica posteriore sinistra che costa più di 9″ per il cambio netto per Leclerc che ha replicato con una frenata troppo ritardata che gli è costata 5″ di penalità, pioggia sul bagnato in una giornata torrida.

Poi quello di cui si sente parlare da entrambi i piloti, vi è la troppa sensibilità della SF-23 sull’effetto del vento e che le simulazioni a Maranello non riescono ad evidenziare nonostante in zona da parecchio si scatenino turbinii di vento preoccupanti pe bla popolazione.

Le curve lente dell’ Hungaroring che avrebbero dovuto favorire le prestazioni della Ferrari si sono dimostrare delle nemiche invincibili con circa 2″ di ritardo a fronte del record di Verstappen ed ora si punta a vedere di recuperare qualcosa a Spa, ovvero minimizzare la serie di errori commessi sinora ed in Ungheria.

Il tutto per vedere di proporre, alla ripresa delle ostilità, più competitività per Monza