Modena: L’automobile è uno strumento inquinante. Ma la sua percentuale d’inquinamento è alla soglia del 25% del totale. Percentuale importante ma minima a fronte dell’altro 75% di cui nessuno viene chiamato a rispondere.
L’automobile inquina perché è progettata per utilizzare dei combustibili che di per se sono inquinanti. Inquina, in particolare, perché la viabilità è l’antitesi di: un trasferimento dal punto di partenza al punto d’arrivo per correndo, dove possibile, il percorso più breve o anche quello più scorrevole.
Scorrevole non è sinonimo di velocità, anzi.
Basta girare per la città e si notano innumerevoli situazioni in cui chi ha definito percorsi e viabilità lo deve aver fatto solo sulla carta senza andare a percepire di persona cosa accade effettivamente. Percorsi che sembrano un labirinto, rotonde create in modo tale da essere solo un incremento agli ingorghi, con i passaggi riservati ai pedoni praticamente attaccati alle rotonde stesse. Passaggi di solito solo pedonali che invece i ciclisti percorrono senza fermarsi.
Semafori che non sono assolutamente intelligenti e non tengono conto del traffico del momento, sia di giorno sia di notte, quando il traffico è completamente differente, hanno le stesse tempistiche di accensione e spegnimento delle lanterne anche quando sulle strade collaterali il traffico è inesistente. Semafori che rimangono accesi anche tutta la notte. A Bologna prendendo la via Emilia per andare all’aeroporto, piuttosto presto alla mattina, prima delle 6.30, si nota che nessun semaforo è in funzione. E’ in modalità ” lampeggiante giallo” per cui si procede in modo scorrevole, d’altronde dalle strade laterali non arriva quasi nessuno.
Parcheggi: Situazione anacronistica. Proprio mentre nella rivisitazione V.le Ciro Menotti venivano realizzati gli spazi per il parcheggio perpendicolari a fronte della strada principale, rendendo gli stessi d’intralcio alla circolazione, e pericolosi nella fase di uscita per immettersi nella viabilità, il Comune di Modena premiava dei giovani studenti che si erano occupati di progetti relativi ai parcheggi a raso ed avevano scelto la soluzione a lisca di pesce, ovvero inclinata di 30°a fronte della viabilità per favorire l’ingresso e l’uscita. Questa soluzione è stata adottata ora, dopo anni ed anni, in via Emilia Est dove è stata realizzata una pista ciclabile molto disattesa dai ciclisti stessi e costata quasi 500.000€.
Non parliamo poi della rotonda realizzata sulla tanto sbandierata “diagonale” il progetto impedisce, e sinceramente non se ne capisce la ragione, di accedere nella strada a destra per chi viene dalla via Emilia. Deviazione a destra che consentirebbe un più facile e comodo accesso alla fine del cavalcavia di v.Le Cialdini per procedere verso la parte a sud della città.