Come al solito, quando la F.1 arriva ad Imola o Monza il responsabile di turno del reparto corse di F.1 in Ferrari rilascia dichiarazioni che hanno come sintesi la sollecitazione del tifo Ferrari per spingere le monoposto ed il morale degli uomini in rosso.
Spingere quando evidentemente le monoposto non hanno quella competitività che sarebbe necessaria e pertanto anche Fred Vasseur non si poteva esimere dal sollecitare questo supporto garantendo che passo alla volta si stanno definendo quelle che sono le problematiche che rallentano la SF-23 e si stanno effettuando i ritocchi, più o meno pesanti ed incisivi. per rimettersi ad un inseguimento “ristretto”.
Se guardiamo queste considerazioni ne scaturisce un contraltare: gli organizzatori del G.P. di domenica prossima e poi quello di settembre a Monza, si aspettavano e aspetteranno , loro, il contributo da parte di una Ferrari aggressiva se non vincente per poter contare su un incremento nella vendita dei biglietti e garantire quindi il compendio economico per ridurre la voce delle restanti spese che ancora non sono state coperte e tendenti ad incrementare.
I contratti in essere dovrebbero garantire il programma di questi due appuntamenti nazionali ancora per un paio d’ anni. Ma essendovi due gare nella stessa nazione, unicità in Europa, ed essendovi un consistente elenco di pretendenti ad entrare nel calendario del Mondiale di F.1 la cosa diventa imbarazzante da sostenere a fronte di quello che sono pronti a mettere in campo questi pretendenti.
Mentre ad Imola e sopra a tutto a Monza vi è la storia della F.1, da mettere sul piatto della bilancia , oggi come oggi i promoter e la F.1 in generale hanno come unico obiettivo quello di fare cassa, di spettacolarizzare ogni momento del fine settimana ed il parametro diventa i 260.000 spettatori di Miami, l’audience televisivo e il rapporto tra sport e spettacolo che invece sui circuiti italiani è maggiormente legato al mero aspetto sportivo.
Vasseur non ha certo spinto, con la competitività, a favore della presenza degli appassionati della Ferrari, nelle ultime gare, che cominciano a far piangere il piatto della passione, sfiduciati da questa continua mancanza di competitività mettendo in mostra sempre dei se e dei ma per il completamento dell’obbiettivo. Il proverbio dice che le nozze con i fichi secchi non si fanno,