In questa giornata, 8 maggio, si sprecano coloro che parlano di Gilles Villeneuve e della sua scomparsa. Pochi veramente in pochi, invece, erano sul circuito di Zolder in una giornata già di per sé complicata dalla contemporaneità del compleanno in famiglia per il canadese.
Ricorrenza che teneva lontano dalla pista la moglie che da sempre era stata al suo fianco in tutte le gare precedenti. Talismano porta fortuna. Un programma che era intensissimo, nelle normalità delle cose, che in quella gara normali non erano dopo i fatti di Imola ed il mancato supporto da parte di Enzo Ferrari che fece sapere al canadese che “ad Imola ha vinto una Ferrari…ed allora?”
Gilles era arrivato in Belgio con quello che avrebbe dovuto essere il suo nuovo elicottero Agusta Bell, color bianco, perché appena finite le qualifiche doveva volare a Monaco per festeggiare e poi tornare la domenica mattina in tempo utile per il warm up, autorizzato da Ferrari su pressione di Mauro Forghieri.
Furia che le ha tentate veramente tutte per impedire a Gilles l’ultimo assalto alla pole perché aveva intuito il suo stato di alterazione e perché aveva raggiunto un accordo con Didier Pironi che, in pole, in partenza lo avrebbe lasciato passare e poi lo avrebbe scortato al traguardo con quella che allora era la monoposto dominante in.F1.
Del tutto ho raccontato varie volte e l’unica cosa che si può aggiungere è il commento che Forghieri fece ad alta voce dopo la telefonata a Maranello dall’ospedale.
Convinto di essere solo si riferì, scuotendo la testa, il commento di Ferrari che era nello stile di vita di Ferrari stesso.