Verstappen ha già messo in chiaro quale sono le sue intenzioni per la gara di domenica: riprendersi pole e vittoria, Safety Car permettendo. E proprio la Safety car gli si è messa di “traverso” nelle libere due quando gli ha impedito, come a tutti gli altri piloti in pista al momento, di completare la raccolta dati con la simulazione del long run e deterioramento gomme.
A mettere il bastone tra le ruote del campione del mondo ci ha pensato Charles Leclerc che è andato a sbattere di muso contro le barriere dopo aver perso il controllo della sua SF-23 nell’uscita della curva precedente all’impatto che è avvenuto a ruote bloccate per evitare maggiori danni, almeno all’apparenza del momento.
Morale, in casa Ferrari, quasi sotto le suole delle scarpe per il monegasco, uscito illeso dall’impatto, ma danni alle novità tecniche apportate che sono state utilizzate subito all’unisono per entrambi i piloti senza fare da prima paragoni con il passato tecnico.
La chiusura di giornata ha sancito che spetta, per ora, a Carlos Sainz il compito di inseguire, alla distanza di oltre 3/10 ma solo per il gio veloce, la pole di Verstappen.
Sainz, Lecler e Perez sono raccolti in un battito di ciglia con il messicano che non si è mai dimostrato all’altezza del compagno di squadra e dei piloti Ferrari, dopo le prestazioni di Baku.
Il battito di ciglia, in casa Ferrari, spetta solo alla prestazione sul giro singolo mentre quando ci si impegna sulla serie di giri consecutivi la situazione diventa tutta da ricercare e verificare nelle ultime prove libere di questa sera, ora italiana, visto che nel caso anche la Aston Martin diventa aggressiva.
Il nuovo asfalto ha consentito a Verstappen di essere già più veloce rispetto alla pole dell’anno passato con una insidia non da poco: bisogna rimanere nella linea di traiettoria che si è “rifilata”e dove la sua monoposto gli è apparsa ben bilanciata in tutte le condizioni, altrimenti, se se ne esce, il controllo monoposto diventa problematico, specialmente in gara per i sorpassi.
Chi si è dimostrato in affanno è apparso Hamilton, non il pilota ma la Mercedes W14 visto che Russell ha ottenuto solo in 15° crono. L’ onore delle armi per i motori Mercedes spetta a Norris che ha sfruttato bene le novità portate sulla sua Mc Laren ad un soffio da Alonso mentre Strill per pochi millesimi si è posizionato alle spalle di Hamilton
In simbiosi, ma un po lente al 13° e 14°posto le due Alfa Romeo distanziate tra di loro di 8/1000.