I successi commerciali che sta ottenendo la Ferrari, anche grazie all’inserimento di nuovi prodotti, camminano di pari passo con i malumori che serpeggiano tra i clienti che hanno prenotato delle vetture ma che si sono sentiti rispondere “picche” con la restituzione delle caparre versate.
Visto che il numero delle caparre versate è molto superiore a quelli che sono i ritmi di produzione, anche spalmati negli anni, ed in funzione di quelle che sono i numeri di commesse programmate di produzione globale per ogni modello, a Maranello sono ricorsi ad una cernita “qualitativa” di quelli che sono i clienti che potranno entrare in possesso di quanto prenotato.
Il modello che è più al centro di questa selezione “qualitativa” delle possibili consegne, è la Purosangue che ha già esaurito i numeri di produzione a scadenze di consegne “decenti” nel tempo.
In ragione di ciò sembrano non essere poche le persone che hanno ricevuto, dalla sezione commerciale della Ferrari, una lettera in cui venivano informati che non sarebbero diventati possessori di quanto prenotato con relativa restituzione della caparra.
Il caso che forse è il più eclatante viene dal nord Europa dove un cliente ha fatto causa alla Ferrari a fronte della rescissione del “contratto” che peraltro sembra fosse un pò labile a fronte delle specifiche tecniche con cui la Purosangue avrebbe dovuta essere allestita.
Causa che è stata persa dall’interessato.
In Italia, invece, sembra che il rappresentante di vertice di una famiglia di industriali ed imprenditori, peraltro già proprietari di altri modelli della Ferrari, abbia ricevuto una lettera che lo informava che la sua prenotazione non avrebbe avuto seguito in quanto tra i modelli Ferrari posseduti non ve ne fosse un numero, considerato congruo, di versioni spinte da motori a 12 cilindri.