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FERRARI F1

Sanchez non sarà solo il primo né l’ultimo

Già all’atto della presentazione della SF-23, quando si è parlato della parte aerodinamica della monoposto, è apparso il nome di Diego Tondi in qualità di responsabile del settore. Non una novità assoluta in quanto di lui si era sentito parlare e visto intervistare, nell’anno passato sul circuito Paul Ricard.

Un passaggio di testimone ricevuto da David Sanchez che, assieme a Enrico Cardile, che aveva fatto coppia fissa per anni in questo settore specifico della GES, avevano la responsabilità del progetto relativo alla monoposto in particolare dopo il suo passaggio al settore della scocca.

Le dimissioni, tipiche della Ferrari che ha fatto ben pochi licenziamenti veri e propri, rientrano nella norma degli accordi anche se oggi non è apparsa ufficialmente e pubblicamente la tradizionale lettera di rammarico da parte dei vertici dell’azienda.

In molti assicurano che questo “divorzio” sia il primo di una serie di rinnovamenti organizzativi che Fred Vasseur avrebbe già individuato all’interno del reparto corse dopo alcuni interventi che hanno interessato altri ruoli meno decisivi sul piano della progettazione della monoposto.

O il piano lavorativo di Sanchez non era effettivamente apicale, in un settore specifico per il progetto di unamonoposto, o già da tempo in Ferrari era stata decisa una evoluzione che prevedesse l’inserimento di un progettista di vertice proveniente da altra squadra ma non soggetto a lunghe tempistiche per il rispetto del gardening.

Già all’atto delle dimissioni di Mattia Binotto, era venuto naturale pensare che si sarebbe innescato un effetto domino visto quanto già successo a suo tempo, nella gestione industriale, dopo l’assunzione dell’incarico di AD da parte di Benedetto Vigna.

Tra le fuori uscite “importanti” anche quella di Enzo Mattioli Ferrari, nipote del V. Presidente Piero che è oggi al vertice di HPE Group