Quando dalla SF-23, contraddistinta dal n° 16, è giunto il triste messaggio, allarme, al 41° giro, “no power”, con Leclerc che accostava la monoposto fuori pista per non fare intralcio più di tanto, la telecamera interna ai box di Maranello inquadrava Piero Ferrari, il V.presidente, che si toglieva la cuffie da cui riceveva le comunicazioni di gara, e sembrava deciso ad abbandonare la sua posizione privilegiata dove era accompagnato dal genero Galassi.
Una conferma “implicita” qualora ne ne fosse ancora bisogno che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, l’uomo Ferrari per i G.P. di F.1 è Charles Leclerc mentre Carlos Sainz è destinato, checché se ne dica, ad essere il pilota di supporto per portare in punti necessari a vincere il titolo costruttori.
Alche se il madrileno oggi ha portato gli unici punti validi per la Ferrari, la sua posizione nen cambia certo nel proseguitò a breve, G.P. Jedda, la strategia interna non cambia certo e l’unica opzione è quella di cercare di recuperare in affidabilità e prestazioni ni visto che, anche se il motore si è “salvato”, nel fine settimana si sono registrati cedimenti aerodinamici allo spoiler anteriore ed all’alettone posteriore, nella versione mono pilone centrale che fletteva in modo anomalo, ed alla batteria che è tra gli elementi a numero limitato d’utilizzo.