Marina Bay: Gina è la regina della notte con Sebastian Vettel arrivato alla sua 49 pole. Chiariamo subito, per i modenesi più maturi, che Gina non è altro che la SF70H con cui corre il pilota tedesco della Ferrari nel campionato del mondo di F1, che da sempre a un nome proprio alle sue monoposto. Vettel autore di una pole fantastica che ha fulminato il record della pista, ha messo alle sue spalle l’accoppiata più pericolosa, i due piloti della Red Bull, ha distanziato di oltre 5/10 Kimi Raikkonen, mentre Hamilton e Bottas partono dalla terza fila a 32 e 40 metri di distacco. Imbarazzanti per la Mercedes i distacchi, oltre 6/10 per Hamilton oltre 1″3 per Bottas. Un risultato, quello della Ferrari che è nato in Working Progress proprio nelle qualifiche. Nato per l’astuzia con cui Vettel ha capito come dovevano essere utilizzate le gomme Ultra Soft che nell’ultimo tratto tendevano a non essere competitive se forzate troppo nei primi due intertempi.
Scoperto l’arcano, Sebastian nel giro decisivo ha saputo portarsi subito in pole mentre gli avversari, nell’estremo tentativo di acciuffarlo hanno commesso errori di valutazione. Per capire il feeling che è stato raggiunto, da questa accoppiata: Vettel e Gina, basta valutare quell’ultimo giro in cui lui ha messo tutto se stesso ed ha ottenuto dalla sua SF70H il massimo stabilendo un tempo altrettanto strepitoso nonostante una leggera toccata a muro con le ruote di sinistra. Una toccata in parallelo, piatta, per cui non avrebbe dovuto creare danni a sospensioni semiasse e trasmissione. Tutti organi da controllare accuratamente per evitare di vanificare quanto ottenuto in qualifica.
Meglio di così non si poteva fare. Su questo tracciato, cittadino, dove Vettel ha già dominato ripetutamente anche con al Ferrari, chi parte in pole ha il maggior numero di opportunità di vincere la gara. Avere al suo fianco ed alle sue spalle le due Red Bull se da una parte lo tranquillizza, perché di certo si andranno a frapporre tra lui ed Hamilton con l’opportunità di ritornare, non solo, in testa al mondiale piloti ma anche ad agguantare un certo ulteriore ed importante vantaggio quando andranno a mancare solo 6 gare alla fine del campionato, dall’altro gli impongono di stare molto attento a sfruttare gli 8 e 16 metri di vantaggio che ha sullo schieramento nei confronti di Verstappen e di Ricciardo, che hanno grosse velleità di vittoria e pertanto non deve cadere nella trappola di un contatto al pronti via con i due che partiranno a testa bassa, che gli crei danni alla monoposto, senza involarsi, solitario in testa.
La notte ha veramente portato consiglio in casa Ferrari e la soluzione dei problemi palesati nell’assetto meccanico ed aerodinamico hanno portato ad avere anche Raikkonen davanti alle due Mercedes. Se con avesse commesso un piccolo errore, con bloccaggio della ruota anteriore destra nell’ultimo e decisivo giro veloce, che lo ha portato fuori traiettoria con la perdita di un paio di decimo, nel suo giro più veloce, avrebbe potuto essere sul terzo gradino del podio nelle qualifiche con l’opportunità di partire sul tratto più gommato dell’asfalto. Per lui la strategia d’obbligo, oltre andare all’attacco delle due Red Bull in modo da proteggere, poi, in modo completo il suo compagno di squadra verso l’acquisizione del vantaggio massimo in punti su Hamilton alla bandiera a scacchi vi sarà proprio quello d’interposizione con il pilota inglese per consentire comunque a vette di acquisire un vantaggio tranquillizzante per ampliare le opportunità delle possibili strategie di gara. I volti ed i commenti in casa Mercedes non lasciano dubbi. Tutto in gara deve essere affidato più alle capacità di pilota di Hamilton che alle caratteristiche della monoposto, con il passo troppo lungo per questa tipologia di tracciato.