Le prove che la Ferrari sta effettuando Fiorano, per mantenere in allenamento tutti i suoi piloti che saranno direttamente o sotto forma di riserve impegnati nel prossimo campionato di F.1, a diretto contatto con la pista, sono ormai un appuntamento dell’inizio dell’anno nuovo. prima della presentazione della monoposto che quest’anno è nata dal progetto 675 e che dovrebbe chiamarsi SF23.
Test che possono essere sviluppati solo utilizzando una monoposto “d’epoca” e con delle gomme rotonde e nere che presentano delle criticità funzionali per entrare nelle temperature d’esercizio in funzione dei rigori di stagione, poi con pista bagnata che tende a ghiacciare di notte, le cose si complicano ancora di più.
Quello che fa pensare “male”, ma senza fare peccato. anzi, è che questa situazione sia una spina nel fianco della Ferrari che sembra non avere più quel potere nei confronti della Fia a livello tale da ottenere che queste prove, in accordo con il fornitore unico degli pneumatici, che peraltro è stato impegnato nei test di sviluppo anche di recente con altre squadre, possa e voglia far rientrare questi test tra quelli programmati ed approvati.
E’ ovvio che ad essere contrari a questa opportunità siano tutti i team manager delle altre squadre, quelle inglesi in particolare, che da sempre.dal 1972,hanno cercatori osteggiare l’utilizzo della pista di Fiorano per lo sviluppo delle monoposto.
Va bene che per togliere la “ruggine” invernale sono sufficienti 4 ruote scoperte che girano ma se, vista l’opportunità, questo lavoro fosse possibile effettuare il tutto con l’ultima monoposto di stagione e con le nuove gomme in versione 2023 tutto sarebbe a vantaggio sia di progettisti del fornitore unico sia delle altre squadre che riceverebbero le informazioni comuni raccolte, senza preferenze di sorta.