Da qualche mese erano in essere delle “manovre” all’interno dello staff di persone che fanno parte dell’asse ereditario di Piero Ferrari che all’atto dei suoi 77 anni ha voluto definire per tempo quello che sarà il suo futuro anche a fronte di una eventuale capacità di intendere e di volere.
Il capitale, che sembra essere superiore ai 4 miliardi di euro solo per la quota Ferrari, è entrato a far parte di un family trust costituito secondo le leggi dell’isola di Jersey ma con sede di Modena. In questa operazione è anche inserita la “nuda proprietà” delle azioni possedute e relative alla Ferrari di cui riveste l’incarico di Vice Presidente ed in tutto quanto ha consistenti presenze economiche come i cantieri Ferretti nonché la proprietà dell’engineering Hpe Cosa
I beneficiari nel futuro sono la figlia Antonella e i nipoti Piero Galassi Ferrari ed Enzo Mattioli Ferrari. Quest’ultimo è anche il fiduciario del fondo, mentre il custode è il consulente Franco Ravanetti. Oltre alle attuali quotazioni di Borsa viene garantito il diritto di voto a Maranello per oltre il 15%.
La nuova realtà del trust non influisce sul patto sottoscritto con la Exor, titolare del 23% circa del capitale della Ferrari e del 35% dei diritti di voto. La holding della famiglia Agnelli, Piero Ferrari e il trust hanno firmato un accordo per modificare lo stesso patto e tener conto della costituzione della nuova entità sia pure senza modifiche nella compagine azionaria della Casa di Maranello.