Modena si presenta sempre di più come un protettorato di Bologna. La capitale della Regione ha onori e gloria, Modena solo le briciole che cadono eventualmente dal desco, sempre in tutte le direzioni anche in quell’automobilismo di cui si deve accontentare della “nomination” a Capitale dei Motori.
Nomination, senza che di fatto vi sia un reame. A partire dal numero delle persone che accedono alle manifestazioni organizzate in occasione della Motor Valley, e correlate, che sono infinitamente inferiori a fronte di quelle che accedono a manifestazioni motoristiche che si organizzano in altre città in Italia.
Ultimo episodio temporale è rappresentato dalla presentazione, agli appassionati locali della livrea con cui la Maserati rientrerà nelle competizioni ufficiali riservate ad una monoposto a ruote scoperte con la F.E.
Un rientro “storico” a fronte di un passato glorioso che, nella categoria “ruote scoperte”, risale ai tempi di Fangio e della 250F. Il debutto nella specialità la vedrà contrapporsi con una lotta intestina nel Gruppo Stellantis, di cui il marchio fa parte e non è indipendente come è in realtà per la Ferrari, con la presenza della DS, determinazione premium di un marchio del gruppo Citroen.
Perché accenniamo ad un “protettorato” nei confronti di Bologna, perché a rappresentare la Regione, la Motor Valley e tantomeno la FIA, nonostante sia presente in modo plenario a Bologna per il vertice dell’anno, non vi era nessuno durante quell’oretta in cui si è scoperto il telo blu in P,za Grande.
Queste assenze, urlano silenziosamente e politicamente, nonostante, almeno sulla parola, l’evento si poteva indicare come importante nel settore delle competizioni, almeno una novità in un “monomarca” strutturale, monomarca per tutta la parte ciclistica ed aerodinamica, a fronte della parte elettro meccanica di propulsione fornita dalla Maserati, come esempio di ricerca e sviluppo per la prossima “elettrificazione” di tutti i modelli che saranno in produzione nei prossimi anni.