I pedoni sono definiti gli utenti deboli a fronte dell’impattare nei confronti di una vettura. Nonostante ciò il livello di indisciplina di cui sono protagonisti è veramente molto alto a fronte di quelle che sono le regole espresse, per i loro comportamenti, dal Codice della Strada.
Si sentono “superiori” in quanto il livello percentuale delle infrazioni che vengono loro comminate è minimo, Questo però è più fra ricercarsi nell’entità delle sanzioni che non coprono il costo burocratico delle stesse e quindi esiste una tacita convenzione nel soprassedere limitandosi al rilevamento verbale che ha l’effetto di ciò che entra da un orecchio ed esce dall’altro senza essere memorizzato nel profondo del cervello.
Il problema della “convivenza” tra pedoni ed automobilisti risale quasi agli albori dell’automobile, tanto che già nel 1930, quasi un secolo addietro a Modena veniva affisse sugli appositi spazi comunali un certo numero di manifesti esplicativi per i comportamento da tenere a fronte degli nuovo pericolo emergente.
Il decalogo moderno, attuale oltre a riprendere quelli di allora ne ha aggiunti di più aggiornati in funzione dell’intensificarsi del traffico
Tra queste raccomandazioni una delle più importanti è quella di non voltare mai le spalle al traffico. Bisogna camminare all’inglese, ovvero in modo da vedere davanti a sé le macchine che si incrociano.
Altra cosa importante sarebbe quella di munirsi di una fonte luminosa da portare ben visibile, a distanza, ben prima che si possa essere illuminati dai fari della vettura stessa.