Il fine settimana del G.P.del Giappone sul tracciato di Suzuka sarà caratterizzato da una variazione programmatica per quanto concerne la lunghezza della seconda sessione di prove libere, nella giornata di venerdì.
Si passa dai tradizionali 60 minuti ai 90 in quanto in questa sessione sarà possibile sperimentare, in versione prototipale, i pneumatici che il fornitore unico pensa di portare in pista per la prossima stagione, nella versione con battistrada click.
Un appuntamento che verrà replicato anche sul circuito delle “americas” ad Austin Texas Oltre a questa “novità” in Giappone se ne aggiunge un’altra: le squadre che nella prima sessione hanno programmato l’utilizzo di un pilota che corrisponde a quanto previsto dall’impiego di un “Young Driver” potranno allungare questa presenza in pista anche nei primi 30 minuti della seconda sessione.
Come vi sarà le certezza che una squadra è impegnata in questa ricerca e sviluppo? Semplice le gomme montate saranno rotonde e nere senza la presenza delle bande colorate sul fianco, che caratterizzano i pneumatici utilizzati nella stagione attuale.
Questo approccio con il Gran Premio del Giappone avviene nelle stesse condizioni di quanto avvenuto domenica scorsa, ovvero dopo che l’ultimo G.P. di casa si era disputato nel 2019.
In ragione questo lungo lasso di tempo ed in funzione delle modifiche che aha caratterizzato le monoposto la sfida si rende più interessante per la necessità di affrontare pista, meteo e assetto vettura 2022 in un regime di novità assoluta. Senza riferimenti ravvicinati.
Suzuka è un circuito dove le forze laterali sono molto più significative a fronte di quelle imposte per la trazione e la frenata con un unico “vantaggio” l’equivalenza nella distribuzione delle sollecitazioni stesse tra i due lati, destro e sinistro, della monoposto.
Una delle caratteristiche che metteranno in “difficoltà” monoposto e pneumatici saranno i più lunghi e importanti carichi di forza g rispetto a quelli che che si incontrano in tutto il campionato.
L’esempio lampante è dato da quella curva denominata 130R. Viene infatti percorsa a velocità piena, quasi come fosse un rettilineo e con acceleratore a fondo con quelle che sono le sollecitazioni che interessano anche il pilota.