Sergio Perez, nato in FDA, ha dominato il G.P. di Singapore davanti a Charles Leclerc e Carlos Sainz sin dai primi giri di pista ed anche le Safety car sia virtuali sia reali, in pista, non gli sono state avverse. La gara è arrivata al limite delle due ore e negli ultimi 20 minuti della stessa la situazione si scaldata al calar bianco quando Leclerc sembrava in grado di superare il messicano ed andare a cogliere quella vittoria che la pole del sabato sembrava avergli servito su un piatto d’argento visto che Verstappen partiva decisamente distanziato.
Perez però è sotto investigazione e la FIA sta correndo il rischio di un “brutta figura” dopo quella di Monza.
Mentre Leclerc ha cercato di ristabilire quanto espresso in pole, Carlos Sainz non è mai stato in grado di impensierire chi lo precedeva. Per lui un terzo posto perché non ha mai avuto il passo per tenere testa ai primi due e forse si sente ripagato. Il madrileno ha dovuto vedersela prima con Hamilton, poi finito nono a causa di una toccata contro le barriere in cui ha danneggiato l’o spoiler, e poi con Lando Norris che però nel finale è andato staccandosi con la McLaren come Leclerc si è staccato dal vincitore.
La Ferrari continua a non raggiungere quella forma tecnica per tornare sul gradino più alto del podio, sebbene conquisti le pole position a raffica. La partenza al palo doveva essere un asso nella manica per la rossa, ma Leclerc, dopo uno stacco preciso, ha dovuto lasciar andare la Red Bull di Perez che poi si è dovuto accontentare di guardarla dallo scarico, anche quando ha potuto aprire l’alettone.
Fuori dal podio si sono piazzate le due McLaren con Lando Norris quarto davanti a Daniel Ricciardo. Per Woking punti preziosi per la battaglia nel quarto posto nel campionato iridato dei costruttori. Le due Alpine infatti si sono dovute accontentare di un paio di ritiri a causa del cedimento del motore Renault, mentre Fernando Alonso, al suo 350esimo GP, stava costruendo un risultato positivo.
Sulla scia delle Mc Laren, come risultato si sono piazzate le Aston Martin con Lance Stroll sesto e Sebastian Vettel, ottavo. Il tedesco ha dovuto cedere ad un Max Verstappen scatenato che è riuscito a tornare in zona punti dopo una gara difficile, condizionata sia dagli errori in qualifica, ma anche in gara, a partire dalla partenza.
Un inizio tutto in salita anche per un suo errore nell’impostare la mappa non idonea alla situazione dell’asfalto. Poi ci ha messo il carico di un dritto per cui il suo 7° posto agguantato nell’ultimo minuto di gara gli ha consentito di portare a casa qualche punto importante in attesa di replicare la vittoria iridata a Suzuka.
Chi non ha confermato quanto fatto vedere nelle qualifiche è la Mercedes, solo nona con Lewis Hamilton. L’ epta campione del mondo ha commesso un errore più degno di un principiante nel momento decisivo della gara.
Per lui poteva essere il podio, invece ha concluso con solo due miseri punticini. Un anno che si avvia sempre più verso l’ archiviazione; non ci saranno altre occasioni per sperare in un vittoria che interrompa quel zero che tanto pesa al sette volte campione del mondo.
Pierre Gasly chiude la top ten e restituisce fiducia alla sua AlphaTauri modificata, che sembra andare meglio. Tutto il resto è contorno senza grosse sensazioni: aspettando che arrivi la sentenza dei commissari FIA.