Il “cannibale” ha appeso il casco al chiodo. Una decisione presa in funzione all’età, 79 anni compiuti, e di qualche problemino di salute dovuto proprio all’età. Giuliano Giuliano, che una nota rivista del settore ha denominato il “Cannibale” alcuni anni or sono per la lunga lista di successi che stava conseguendo già allora con una BMW 2002, come costruttore, preparatore ed anche come pilota, ha preso questa decisione anche per la sosta suggerita ed imposta dal covid.
In Italia, infatti, esiste un limite, degli 80 anni, che non consente più di conseguire la licenza di Conduttore nelle gare automobilistiche. Si potrebbe aggirare “l’ostacolo” andando a prendere la licenza a San Marino ma ha preferito prendere la decisione in funzione di quelle che erano le sue abitudini ai risultati di vertice che gli hanno consentito di riempire casa, solaio ed anche il suo reparto corse, in cui passa ancora le giornate, con quasi 900 coppe.
Fare la comparsa, solo per fare i numeri non gli piace e non fa parte del suo DNA. IL “cannibale” d’altronde può vantare un numero di risultati che gli consente, percentualmente, di essere in concorrenza con la Ferrari sulle cui vetture ha anche lavorato da giovane come tanti dei modenesi che erano appassionati di automobilismo a partire dai 16 anni.
La sua Giuliani 03 è una monoposto che ha una caratteristica avveniristica: motore e cambio trasversali, ma ricusa la mancanza di un idoneo strumento di lavoro, una pista, dover poter scendere in pista anche per pochi giri solo per un controllo del lavoro eseguito prima di andare sulle piste e sulla salite in cui si è cimentato, in particolare, con le vetture storiche.