Tra la ridda di voci messe in “onda” ad arte per distogliere l’interesse su quanto continua a succedere i Ferrari per la gestione delle competizioni, si parla dell’opportunità di vedere montato in pista un motore della serie “superfast” in versione light per recuperare qualche chilogrammo, sul vero limite del peso minimo impostato dalla Fia per quest’anno.
Si parla di pochi chili, quello che dalla Ferrari non trapela è dove sono i chili che si sono risparmiati su questa nuova tipologia di motore che dovrebbe essere montato sulla monoposto n°55 di Carlos Sainz, forse dalla mattinata di sabato per raccogliere dati nelle libere 3 e quindi potersi esprimere nelle qualifiche anche se si sa benissimo che in questa situazione il pilota madrileno verrebbe penalizzato. E’ da stabilire di quanto, sullo schieramento di partenza.
Molto probabilmente dal retro dello stesso. La scelta sarebbe in funzione delle caratteristiche del tracciato che da sempre consente dei recuperi consistenti come successe nel passato più remoto.
La cosa più importante da conoscere è dove e come sono stati recuperati quei pochi chili, senza infrangere i limiti minimi compresi dal regolamento per il peso del propulsore. L’intervento più probante fa pensare ad un alleggerimento nella parte più alta del propulsore stesso per avere un duplice vantaggio: quello di modificare, al ribasso, anche la posizione del baricentro complessivo della monoposto a tutto il vantaggio per un migliore assetto delle monoposto.
In sintesi si risparmia in peso ma anche nella sollecitazione dei battistrada che sono quelli che hanno dato dei problemi anche nell’ultima gara dove i piloti hanno lamentato un surriscaldamento degli stessi.