Come al solito quando si parla di autodromo, quello vero 50 anni or sono, di pista di sperimentazione per il prossimo futuro subito imbracciano i fucili i soliti detrattori dell’automobilismo modenese e finora si può dire che hanno avuto “successo” in quanto oltre alla serie di fallimenti industriali di cui nessun vuol parlare per non doversi eventualmente assumere le responsabilità e l’annullamento tale dell’attività agonistica fatta salva la presenza alla Ferrari.
Pista di sperimentazione cui viene addossato di tutto e di più: dall’inquinamento acustico a quello “chimico”, nonché la possibile presenza di flussi importanti di pubblico, cosa di cui non si accenna assolutamente quando si parla del calcio, della pallavolo ecc ecc. da parte di questi “politici” che rinfacciano il tutto anche ai loro compagni di “merende” che fanno parte dei consigli politico- amministrativi.
Queste bordate sono pericolose ben oltre quello che qualcuno possa pensare a partire dai”moti” di piazza per arrivare all’accesso ai TAR ad ogni piè sospinto e quindi rallentamento degli iter di applicazione dei progetti con il pericolo di dover revisionare gli stessi e quindi poter essere costretti a ripetere tutti gli iter che sinora sono costati ben 3 anni.