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FERRARI F1

Affidabilità più basilare della potenza?

Un attimo di respiro per la F.1 in attesa del G.P. d’Inghilterra cui farà seguito il G.P. per attraversare tutta l’Europa occidentale alla volta dell’Austria dove si corre la settimana successiva rispetto a Silverstone. C’è il tempo per essere impegnati al simulatore e studiare gli assetti da utilizzare in entrambi gli appuntamenti che potrebbero essere basilari per vedere come potranno assestarsi le classifiche iridate.

La Red Bull, ovviamente, tenta la fuga in avanti, in particolare con Verstappen visto il suo vantaggio sia sul compagno pere sia su Leclerc che si presenta come un avversario quanto mai temibile.

Verstappen sa che nel prossimo fine settimana i suoi tecnici gli dovrebbero mettere a disposizione delle novità assolute per far si che sul velocissimo circuito inglese e nell’altrettanto movimentato, anche dal punto di vista altimetrico, circuito austriaco, possa difendersi meglio dagli d’eventuali attacchi dei due piloti della Ferrari che hanno a che fare con una programmazione molto particolare per quanto riguarda la gestione dei motori.

Il casa Red Bull stanno utilizzando il motore 2 mentre i Ferrari hanno già dovuto passare alla serie 3 e quattro. Il motore 3 è a disposizione di entrambi i piloti mentre il “caposquadra! Leclerc ha già disposizione ed utilizzato il motore 4. Questa strategia “copiata” da quella che fare la Mercedes ann ozono in cui in un solo fine settimana sdoganò in pista quanti più motori possibili per pagare un unica penalità.

Il Ferrari hanno optato per lo sdoganamento di due soli motori, per il solo Leclerc che però saranno quelli da utilizzare nel prossimo mese con 4 gare per alternarli e dare l’opportunità al monegasco di avere sempre motori con un basso chilometraggio d’utilizzazione, quindi più “freschi” ovvero con maggiore potenza disponibile.

Utilizzando due motori per 4 gare significa avere anche un maggior coefficiente d’affidabilità in funzione di quello che, da qui a fine stagione, deve rappresentare il “top di gamma”, ovvero il massimo livello d’affidabilità che è il secondo parametro, in ordine d’importanza, per puntare a vincere il mondiale.

Alla Ges di Maranello in queste ora si ripropone anche un altro programma “operativo” rendere i pit stop più omogenei per quanto riguarda i tempi minimi di esecuzione perché il “regalare” 2-3 secondi agli avversari non è più possibile perché spesso, oltre alla perdita netta di questi tempi, la cosa si trasforma in problematiche più difficili da risolvere se il rientro in pista coincide al l’accodarsi a qualche pilota meno veloce che, non essendo sotto doppiaggio non ha nessun obbligo di cedere il passo e continua a fare, giustamente, la sua gara.