Il “dagli al Lupo” che è emerso all’indomani di Baku a seguito dei problemi che avrebbero lamentato i piloti in funzione del porpoising più o meno lamentato, con l’aspetto più “esaltante” rappresentato dalle tempistiche con cui Hamilton ha potuto abbandonare la sua monoposto, ben oltre i limiti massimi imposti della Fia per ragioni di sicurezza.
Con una comunicazione che si può dire sia arrivata come un fulmine a ciel sereno la FIA ha portato a conoscenza delle squadre che nella serie di prove previste per la giornata odierna le monoposto, sembra tutte nessuna esclusa, saranno strumentate per avere le conoscenze più approfondite su quando, come e perché si innesca il porpoising.
Ovvero sviscerare l’anamnesi della “malattia” per poterne mettere in pista la cura, almeno parzialmente già da questo sine settimana per smascherare chi ha commesso errori evidenti nella fase di progettazione di ogni singola monoposto.
Appare quasi certo che al centro di questo interesse cosi rapido, che forse non ha dei precedenti in FIA, ma questa volta c’è in pericolo l’incolumità dei piloti che possono vedersi accentuare velocemente la stanchezza nella guida di una monoposto che sfreccia ad altre 300km/h che incremento del livello di “pericolosità”.
Tra i team presenti ve ne sono alcuni che hanno alzato già la voce e non considerano positivamente la possibilità di dover penalizzare chi invece ha saputo lavorare nella direzione giusta e potrebbe veder vanificato quello di buono che hanno fatto.
L’obiettivo della FIA è quello di evitare che si verifichi un qualcosa che possa gettare delle ombre nel momento in cui la F.1 è in forte espansione e nello stesso affiancare l’aspetto spettacolo collaterale.