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Leclerc e Sainz si allenano ad Imola

Grazie all’invito, necessità, del fornitore unico di pneumatici per la F.1 di effettuare due giorni di test ad Imola per portare in pista la prima serie di gomme di sviluppo da cui definire la tipologia di nuove gomme da utilizzare nel prossimo anno della F.1, Leclerc e Sainz hanno l’opportunità di effettuare un congruo allenamento di pista.

Oggi è la seconda giornata di questi test ed a fianco di Alfa Tauri ed Alfa Romeo, che si sono sobbarcate tutte e due i giorni di lavoro, che grazie alla bella stagione hanno consentito una raccolta di dati molto interessanti anche in funzione dell’alto numero di giri “processati” in pista, arriva la Ferrari.

Una sola monoposto come da regolamento, ma entrambi i piloti che già sono stati impegnati in lunghe riunioni di lavoro alla Ges sia “statico”, per i confronti con i rispettivi tecnici, sia pratico “salendo” sul simulatore che è il vero nocciolo della questione e si sta evoluendo di gara in gara confermando che la visione dei dati raccolti è sempre più prossima alla realtà.

L’ordine degli addendi in pista dovrebbe essere Leclerc – Sainz ma anche invertendoli il risultato finale non cambia. L’obiettivo per entrambi è effettuare una serie di giri a testa, che compra la lunghezza di almeno un G.P. di Imola.

Questa opportunità è molto importante, in particolare per Sainz, perché così può riprendere il ritmo della guida anche se non sarà quello con la continuità di una gara anche per vedere come perfezionare la posizione del poggia testa che il pilota madrileno ha chiesto di vedere applicato dietro il casco per evitare gli scuotimenti che, anche per il peso del casco, vanno a sollecitare la muscolatura del collo in funzione delle modifiche di carico cui sono oggi soggette le monoposto, in attesa di trovare una soluzione a questo fastidioso problema.

I test di oggi potranno essere un interessante confronto tra le differenti tipologie di pneumatico anche se i piloti si vedono montati sono delle ruote rotonde e nere, senza sapere se vi sono modifiche strutturali alla carcassa e sopra tutto senza sapere quale è la tipologia di “durezza” del battistrada.