La pioggia tanto attesa ha subito messo in crisi la viabilità a Modena e provincia. Nessuna “bomba d’acqua” ma lo stesso, allagamenti, cedimenti della sede stradale, danni alle vetture e traffico in ansia.
La situazione ha messo in evidenza il male di sempre la scarsa attenzione che viene prestata per la manutenzione delle sedi stradali.
Viene da chiedersi, anche se la risposta è più che nota, se i dati forniti qualche tempo addietro da un inchiesta locale, con il peana rivolto alle amministrazioni comunali che sono state dichiarate “adempienti” nel rispetto della legge che prevede che il 50% delle entrate da sanzioni al codice della strada siano reimpiegate per la sicurezza stradale.
Quanto successo sta ad indicare che, se le percentuali sono veritiere, manca comunque il particolareggiato del dove come e di quando sono stati spesi questi soldi, effettivamente.
Effettivamente: per dare un significato concreto alla parola sicurezza, ovvero fondi stradali che siano effettivamente manutenuti senza buche pericolose rese invisibili dall’acqua che le riempie,, con segnaletica, specialmente quella orizzontale, in evidenza e non quasi inesistente in quanto scolorita dall’usura del transito continuo.
Poi un altro fattore che è quasi inesistente: garantire lo scolo dell’acqua sia al di fuori della sede stradale, nella sua parte destra, o tramite le caditoie che non siano intasate da residui vari.