In occasione del New York International Auto Show, i responsabili delle case automobilistiche hanno cercato di fare il punto sulla situazione del mercato e ne sono emerse tinte cupe per i futuri 2 anni, sia per il mercato del nuovo sia quello dell’usato
Prezzi che non accennano a diminuire, carenza dei chip e altri problemi di carenza per i componenti in linea di assemblaggio auto, dall’inizio del 2021, fanno sì che l’arretrato a fronte della domanda dei clienti mantenga le scorte di auto vicine ai minimi storici.
A marzo, l’inflazione negli USA è salita a un nuovo massimo storico dell’8,5%, spinta da un aumento dei costi energetici e alimentari, da vincoli di fornitura e da una forte domanda dei consumatori.
Trattandosi di un salone d’oltre Oceano il discorso si è accentrati su quanto avviene su quel mercato interno che trova poi riflessioni corrispondenti a livello globale.
Il livello della domanda di veicoli nuovi di fabbrica è a tale per cui le case costruttrici prevedono che ci saranno acquirenti per tutti quei veicoli che, secondo la stima degli approvvigionamenti dei componenti, possono essere prodotti sino alla fine di quest’anno. In assoluto, circa un terzo rispetto a quelli del periodo pre-pandemia.