Categorie
Produzione di serie

Lancia: un bel dì vedremo

Va bene il passato, che comincia ad essere un pò lontano, per la Lancia ma ora tocca a un futuro essere protagonista del trend green e tecnologici sempre più pressanti.

Oggi Lancia è: la Y – che, dopo anni e tanti restyling, guardando al futuro con la versione ibrida, occupa un posto di rilievo nel segmento B per il mercato in Italia. La si potrebbe definire una fashion car che ha tenuto vivo il marchio e che è la vettura che continua a essere preferita dal pubblico «rosa» .

La Y non basta per continuare a mantenere vivo il marchio Lancia ed è necessario allargare gli orizzonti di: sostenibilità, centralità del cliente e responsabilità.

Sono le fondamenta del piano con un programma decennale in cui Stellantis la vuole accomunare nella categoria “premium”con Alfa Romeo e DS.

Lancia dovrà essere l’ammiraglia dell’ «eleganza italiana», grazie a tre nuovi modelli con predominanza percentuale elettrica entro il 2028. Carlos Tavares, ad di Stellantis, ha affidato la nuova Lancia a Luca Napolitano che, insieme al team e al designer Jean-Pierre Ploué, ha già definito la strategia: tre novità.

Nel 2024 si partirà con una Ypsilon tutta nuova, più grande rispetto a quella di oggi, e a seguire una novità ogni due anni, per un offerta sul 50% del mercato. Dal 2026 debutteranno solo veicoli 100% elettrici e dal 2028 saranno vendute unicamente auto a batteria.

«Il futuro di Lancia è già presente – spiega Napolitano – ed entro l’anno avremo un primo assaggio del nuovo corso. Il nostro domani poggia su basi solide, ben radicate in un passato glorioso e un presente costellato dai successi di Y. Siamo ottimisti. Il mio compito è quello di rendere Lancia un marchio credibile e rispettato nel mercato premium europeo dove, nel costruire la rete, partiamo proprio da un foglio bianco».

Aurelia, Fulvia, Delta, Flavia, Appia: questi i nomi che hanno rappresentato il mito Lancia.

«È vero – osserva Napolitano – ed è impensabile non attingere dalla tradizione. Ecco perché sarà proprio Y ad aprire il nuovo corso, mentre per gli altri due modelli si è ipotizzato Aurelia, per l’ammiraglia, anche se questo nome non è forse adatto alla visione di design, e poi Delta, che tutti cercano, memori della sua muscolarità, geometria e solidità».