La prima cosa che colpisce negli sguardi indiscreti sulla 296GT3 competizione, a fronte della mimetizzazione cromatica che non modifica l’aspetto esteriore per quanto sono le risultanze tecniche da percepire, è la parte aerodinamica che risulta essere più spinta ed appariscente a fronte delle 488GT3 che andrà a sostituire dal prossimo anno.
Nel complesso del cofano motore anteriore attrae subito la presenza delle branchie da cui viene chiamata l’evacuazione dell’aria calda anteriore che ha passato i radiatori e i dischi freno. Un evidente retaggio delle conoscenze aerodinamiche che Oreca ha nel settore delle vetture “prototipo”. Branchie che non possono passare inosservate, anche per le dimensioni e per come emergono dal passaruota, a fronte delle linee decisamente più “lisce” della 488.
Seguendo sempre il cofano motore si nota anche l’ampio sfogo dell’aria che lo stesso ha, con una interruzione che non si chiude, verso il basso, proprio appena davanti agli sportelli.
La mimetizzazione riesce a nascondere gli interventi sulle prese d’aria che sono alle spalle dell’abitacolo, sia per le loro forme e nelle dimensioni. Non si individuano quelle per il raffreddamento dei freni posteriori per cui si può azzardare che l’aria vi arrivi dopo aver percorso la parte inferiore del brancando che l’andrebbe ad acquisire là davanti.
Sul posteriore si nota qualcosa di analogo ad allargare la carrozzeria originale ma qui le paratie della nuova carrozzeria scendono sino in basso ed altrettante come amene si intuiscono in una colorazione più nera del carbone proprio per evitarne l’individuazione..