Categorie
Senza categoria

Ferrari: F1-75 non è solo la cosa nuova

In due anni di lavoro la Ferrari sembra aver risolto molti problemi, anche e sopra tutto quelli relativi alle correlazioni tra i dati ottenuti alla Ges e quelli scaturiti in pista durante le gare.

Un risultato che sembra si deva ascrivere ad un nuovo concetto di pensieroso con cui affrontare un progetto in cui evidentemente ha trovato molto peso l’impronta di quella trentina di tecnici che sono stati acquisiti all’interno dello staff, anche se i vertici, nei nomi, non sembrano essere così variati.

Un rinnovamento umano che però non è stato sufficiente per non incorrere in quel problema di pompaggio aerodinamico che si è manifestato in pista dove si supera la velocità di quei soli 180Km/h di velocità che si raggiungono alla galleria d’evento, su un modello.

Venerdì prossimo i motori verranno congelati: Per i prossimi 4 anni non potranno essere sottoposti ad evoluzioni. In ragione di ciò si è trattato di trovare delle correlazioni importanti, che sembra siano state raggiunte, con il progetto di Wolf Zimmermann che è stato “parzializzato” nella sua versione Superfast in funzione della affidabilità che sembra essere stata raggiunta a fronte dei parametri letti, in pista con quasi 4.000 chilometri percorsi.

Il tutto fronte delle altre correnti di pensiero che hanno peraltro visto un susseguirsi di avvicendamenti interni con i passaggi dei tecnici di Maranello Ges al reparto produzione o “attribuendoli” ai team satelliti.

Il tutto anche in funzione dei risultati di potenza massima raggiunti a ridurre, quasi annullare due gap. Quello relativo alle prestazioni della concorrenza ed anche quello da ascrivere alla ipotizzata perdita di potenza in funzione dell’utilizzo dei nuovi carburante Eco friendly

Mentre la Squadra madre si è concentrata sull’affidabilità, sulla Haas si sono autorizzate delle ricerche prestazionali più spinte che sono state raggiunte in termine di tempo sul giro.

Il nuovo concetto con cui le prescrizioni della Fia hanno regolamentato le F.1 di quest’anno, ha fatto si che una parte predominante delle prestazioni sia imposto dal fondo della stessa e dalla sua gestione.

Si potrebbe dire ” sotto la monoposto tutto” e su questo si è e si dovrà lavorare con un altro parametro da seguire puntualmente tracciato per tracciato: l’altezza da terra.

Quello che è stato visto sinora in pista sfugge ad un altro parametro, quello legato alla presenza continuativa di tutte le monoposto in pista e tutte a più stretto contatto a fronte di quanto avvenuto in prova dove il vero ed unico fuoco d’artificio è stato un testa a testa tra Sainz e Verstappen con sorpassi incrociati.