Lewis Hamilton ha saputo e voluto piazzare la zampata proprio negli ultimi minuti che hanno concluso i tre giorni di Test a Barcellona, i primi delle nuove monoposto, le Wing car con gomme da 18″.
Con il miglior tempo di 1’19″138, ottenuto utilizzando le super morbide gomme siglate C5, quelle che saranno più o meno le protagoniste nelle prossime qualifiche di stagione, ha voluto chiarire i suoi intenti ed obiettivi.
Chiarire a tutti compreso il suo nuovo compagno di squadra George Russell che qualche ora prima si era portato in testa a tutti i tempi della settimana. Tempi ottenuti in orari differenti, con temperatura più fresca per il Sir Hammilton.
Chiarire che lui non era presente solo per onorare il contratto, capire la monoposto che però gli ha consentito di effettuare solo 184 giri in totale, ma per dimostrare che è di nuovo a livello “zero” ovvero ha cancellato dal suo io l’ultimo giro dell’ultima gara della passata stagione ed è pronto per andare alla “caccia” del suo 8° titolo che gli è sfuggito, da consecutivo.
Alla fine di questi test vi è un’altra “classifica” da valutare, quella che si può definire dell’affidabilità dimostrata dalle monoposto. Una classifica che vede in testa la F1-75 che di affidabilità ne ha dimostrata quanto era attesa con 2052 chilometri percorsi sommando il singolo dato dei due piloti.
Il leader è Carlos Sainz, che sembra aver dato un significato “preciso” al proverbio che licita: “chi va piano, va sano e va lontano”. Ecco. l’andare piano, sempre relativo alle prestazioni migliori, ma che piano in assoluto non lo si deduce dal riassunto dei tempi delle tre giornate ma nel contempo il madrileno ha chiusi il suo lavoro con 1.103,3 chilometri percorsi inanellando 236 giri.
Un gran bel risultato in quanto gli ha consentito di prendere quella confidenza con la F1-75 che gli risulta utile in questi giorni, all’interno della Ges di Maranello, dove andrà al simulatore, sembra ad entrambi per avere ulteriori sensazioni, e quindi capire appieno quale è il delta, perché comunque esiste, tra il teorico, simulatore, e la pista.
Il suo compagno di squadra Charles Leclerc è stato il più veloce, tra i du,e ma di giri ne ha percorsi ben 33 di meno, ovvero una mezza gara per un totale di 949 chilometri sviluppati.
Tra i due si sono inseriti in soli 4 piloti. Daniel Ricciardo, guida questa pattuglia come secondo tra gli stakanovisti, con la Mc Laren ancora pericolosa visto che sembra non risentire di quel problema di pompaggio che assilla la Ferrari e le altre ad alte velocità. Ha percorso 212 giri per 991,1 km.
Alle sue spalle George Rush di abbiamo già detto del tempo e di giri ne ha percorsi 209 (972,2 km), 25 in più rispetto al suo compagno di squadra.
Con un paio di giri in meno, 207, pari a 967,7 km. si è piazzato Alexander Albon con la Williams che si è messo alle spalle il campione del mondo in carica, che ripristina la tradizione di correre con il n°1 che gli spetta, Max Verstappen che di giri ne ha percorsi 206 equivalenti a 963 chilometri.
A seguire Pierre Gasly con l’Alfa Tauri che ha inanellato 187 giri precedono sia Hamilton, 184, sia Sebastian Vettel che si è fermato a 174.
Il piatto dell’affidabilità “piange” quando si parla di Alfa Romeo. L’onore e l’affidabilità, parziali, sono stati salvati dal debuttante Zhou che di giri ne ha fatti 112, mentre gli altri piloti, da Valtteri Bottas a Robert Kubica, si sono fermati a 54 e 9 rispettivamente.