Poche ore prima della presentazione della monoposto di F1 è apparsa l’immagine ufficiale scattata all’interno della GES creando non pochi problemi di rapporti personali anche per scovare chi potesse essere il “traditore” con una particolare attenzione a quello che potrebbe essere molto più importante e pericoloso, ovvero la fuga di notizie decisamente più sensibili come le caratteristiche delle parti meccaniche.
Come se questo non fosse stato sufficiente in queste ore un’altra fuga di immagini, sempre all’interno della Ferrari, ma questa volta nella sezione più riservata della realizzazione dei prototipi stradali.
Oggetto dell’interesse sono le foto che si potrebbero definire “ufficiali” in quanto prive di tutte le mimetizzazioni viste sinora sulla pubblica strada quando si era partiti da un origine Levante della Maserati per rivoluzionarsi progressivamente, della FUV che si dovrebbe chiamare Purosangue in veste del primo Suv della casa di Maranello che dovrebbe andare a contrastare, sul mercato l’uris della Lamborghini.
Se dal punto di vista “commerciale” questa “fuga” di immagini definitive si può definire un ottima mossa in quanto così si può “bloccare” l’interesse del mercato di settore elevato, in attesa che arrivi effettivamente il modello sul mercato, presumibilmente a fine di quest’anno.
Dall’altro, quello della riservatezza sui progetti futuri, invece crea una certa preoccupazione perché come escono queste immagini possono uscire anche dei particolari tecnici decisamente più sensibili per quanto riguarda la progettazione di componenti che devono essere considerato un livello molto elevato come la progettazione della vettura completamente elettrica.
Il motore della Purosangue, vista la generosità del cofano anteriore, dovrebbe essere l’ultima evoluzione del motore principe della Ferrari, da sempre, ovvero il 12 cilindri.
Si dovrebbe trattare di un motore che come concetto ha l’ispirazione di quelli che sono stati visti sinora sulla 812 ma con un ulteriore sviluppo in grado di ridurre ulteriormente il livello di inquinamento spingendosi, probabilmente, all’omologazione Euro 7, senza che si possa fare ricorso anche all’accoppiamento con un brevetto detenuto della Ferrari che ha dei principi nati sulla F1.