Ho “rapinato” le parole della canzone di Mina si addicono appieno all’impresa che ha compiuto Sofia Goggia nella notte italiana. E’ stata al vertice della classifica olimpica nella discesa libera sino a quando l’ha detronizzata la svizzera Suter che ha saputo esserle più veloce solo nel rush finale con minore pendenza.
Prestazione a parte, avrebbe meritato la medaglia d’oro nella complessità di quello che ha ed hanno fatto, nel suo staff, anche solo per essersi presentata alla partenza dopo la caduta a Cortina.
Una ferrea volontà che però l’ha vista in lacrime, più che giustificate, quando sul traguardo si è presentata la Suter sopravanzandola.
Sofia Goggia ha dimostrato di essere una grande donna sia quando si è emozionata nel discorso, spontaneo, davanti al presidente della Repubblica, quando gli ha consegnato il tricolore che però non ha potuto portare nella sfilata, che non dovrebbe mancare di riceverla di nuovo al Quirinale alla fine delle olimpiadi, si per avere investito in un allevamento di 2500 galline ovaiole che alleva in un bosco sopra Nembro allo stato brado e sono certificate Bio, tanto da essere nell’elenco della spesa di alcuni dei più rinomati ristoranti della zona come quello di Carlo Cracco.
Poi ha dimostrato che lo sci italiano nella specialità è al vertice con la terza posizione di Nadia Delago, la 5a di Elena Curtoni.