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Un Cavallino Rampante in Astrakan

Il 1982, nonostante la vittoria a fine campionato nella classifica costruttori a significare come quella monoposto di Mauro Forghieri fosse superiore alle avversarie, viene ricorda per la scomparsa di Villeneuve ed il successivo incidente di di Pironi.

Nell’anno successivo, quando i successi si stavano replicando nel campionato costruttori, un allora maestro pellicciaio modenese, Valentino Ferrari, volle esprimere la propria passione per la F.1 ed amore per la Ferrari decidendo di esprimere la propria manualità nel realizzare lo scudetto della Scuderia Ferrari a colori ed in pelliccia.

Sia lo scudetto, la base e la bandiera italiana sono in astrakan

Come si vede nella riproduzione l’unica pecca è la mancanza delle due lettere S ed F.

“Che nessuno faccia commenti di incapacità “lavorativa” visto che guardando l’originale si vedono accennati i tratti dei muscoli nel cavallino . Fu una dimenticanza imperdonabile, non una incapacità manuale – afferma oggi- Come si vede ne ho incorniciato il tutto e lo tengo come un ricordo indelebile di quando andavo alle gare più vicine di F1. Eravamo un gruppo di appassionati, con cui corsi il rischio di fare la fine del topo in tenda durante un fortissimo temporale, a Zeltweg, che allagò il campeggio che allora era alla destra della strada d’ingresso alla pista .”

Il discorso ovviamente si rivolge alla parte tecnica con le pelli di Astrakan, vitellino persiano, che sono state tutte colorate tranne quella del Cavallino Rampante in nero originale.

” Una pazza idea concretizzata, in particolare, per quanto riguarda il trattamento tecnico in colore del fondo monoposto, del giallo scudetto e della bandiera italiana. Una soluzione che mi fece uno specialista del settore, nel milanese da cui mi rifornivo abitualmente, in colorazione pellame. Anche luim, con grande passione per la Ferrari in quanto il tutto fu fatto manualmente ad di fuori dalle linee di produzione, con un costo inimmaginabile, su cui è meglio soprassedere, anche perché il tutto fu ampiamente scontato”

Poi i costi per i tempi della realizzazione “artistica”, tutto per mera passione in quanto non ha mai pensato di metterlo in vendita.

La passione di allora, da pensionato di oggi, è stata trasferita sulle tre Alfa Romeo spider, due Osso di Seppia ed una “Bella”, che cura amorevolmente e tiene in efficenza alternandone le sgambate su strada quando il clima lo permette ed in occasione di alcuni raduni.