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“Zone grigie” che subbuglio in F.1

Prima ancora di veder iniziare il mondiale di F.1 e la presentazione delle inedite, per progetto, monoposto 2022, in F.1 si sta vivendo un fermento di uomini ed idee.

Se per quanto riguarda i piloti iscritti al mondiale si fa assordante il silenzio di Lewis Hamilton, la cosa deve mettere in apprensione il nuovo presidente eletto della FIA, mentre tutti gli altri, più o meno, hanno in tasca un contratto in cui vi è una clausola con “scadenza già passata” ovvero aggiornabile di ora in ora.

Ma il vero chiacchiericcio riguarda il gran movimento di tecnici in essere che, per gli uomini di primo livello, vede lo scaturire di accordi economici che soddisfano entrambe le squadre senza andare in causa.

Se da una parte, come da agreement tra le squadre, gli uomini di cui si viene a conoscenza la volontà di trasferirsi, e che vengono spesso bollati come “traditori”, devono rispettare un periodo di inattività per salvaguardare i segreti dei nuovi progetti cui hanno partecipato, dall’altra invece vi è la necessità impellente di averli operativi effettivamente in sede da “subito”.

Una mancanza di lasso temporale che sta diventando, in quest’ultimo periodo, abitudine sanare con una transazione economica interessante per le parti. La vittoria del solito “dio” denaro.

Mentre chi passa di casacca non si mette certo in mostra vi è chi sta mettendo le mani avanti e getta il sasso nello stagno, anche senza nascondere poi la mano, anzi ci mette anche la faccia.

Oggetto delle insinuazioni sono le zone grigie su cui poter lavorare per ottenere risultati concreti che sappiano “scavalcare” le limitazioni tecnico – prestazionali che la Fia ha pensato di “legiferare” mettendo nero su bianco i cardini a base del progetto per le monoposto 2022.

Capire come poter superare le limitazioni nella flessibilità delle ali, come era già stato sospettato in essere nella seconda parte dell’ultima stagione agonistica, quando la FIA comincio ad enunciare i limiti di possibile flessibilità.

C’è chi sembra abbia già escogitato come far interconnettere spoiler anteriore, carico dinamico sul corpo monoposto, per l’effetto venturi, ed alettone posteriore. Studiare come, con l’aumento del carico espresso in velocità, possa diminuire il drag da imputarsi alle ali stesse. Raggiungere velocità superiori senza escludere l’opportunità di creare scie in grado di disturbare le scie e quindi allontanare di nuovo lo spettro del sorpasso ravvicinato in staccata.

Evidentemente chi parla o ha già scoperto l’arcano o gli è giunta voce che qualcuno, nella concorrenza, è fortemente impegnato in tal senso.