La legge di bilancio ha deluso quelle che erano le pie illusioni degli automobilisti e degli operatori del settore che si aspettavano almeno qualche intervento a favore del mercato auto e degli automobilisti.
Non vi è la ben che minima traccia di incentivi o sgravi fiscali auspicati e richiesti da più parti, a partire dall’abolizione dell’inutile superbollo, che produce degli incassi ” ridicoli”, per passare ad uno stanziamento per incentivare la sostituzione delle auto più inquinanti con veicoli a basso impatto ambientale.
Cari automobilisti siamo: non solo cornuti ma anche mazziati e spennati
Tutti ormai hanno capito che sull’auto, grava per una cifra sproporzionata che fa “paragonare” l’automobilista alla
Gallina dalle uova d’oro.
Per l’acquisto delle auto nuove l’IVA interviene a gravare per il 22%, mentre in altre nazioni, sempre nella UE, questa percentuale è di qualche punto percentuale inferiore.
In aggiunta va pagata anche l’IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) che si calcola in funzione dei kW erogata dal motore e si spazia da un minimo di 151 euro fino a 53 kW (72 CV) ad una percentuale di 3,51 euro per ogni kW per le potenze superiori. Su questo importo le Province possono applicare aumenti fino al 30%, e quelle che lo hanno fatto, quasi tutte, il dato per ogni Kw sale a 4,56 euro.
Stato, con IVA, Regioni, con IPT ed ovviamente non poteva esimersi la Regione, per dire la propria e mettere le mani nelle tasche degli automobilisti con la tassa di possesso che è annuale. Solo in qualche regione la stessa viene scontata a credito di quella da pagare sulla nuova in funzione dei mesi non goduti per la macchina usata venduta.
Questa tassa è valutata in funzione della classe ambientale di inquinamento: da un massimo di 3 euro per kW per le Euro 0 a 2,58 kW per le Euro 6, fino a 100 kW. Ogni una potenza superiore per ogni kW, in eccedenza, vengono applicate le tariffe di: 4,5 euro annui per le Euro 0 ai 3,87 euro per le Euro 4-5 e 6.
Ogni due anni è poi obbligatoria la revisione biennale (dopo il 4° quarto anno dalla prima immatricolazione). si tratta di un minimo di 77 euro a visita su cui possono gravare le spese degli eventuali spese di rialzo della vettura se ha qualche problema.
Su questi interventi biennali sinceramente sarei più propenso ad una scadenza annuale perché sulla sicurezza ed un minimo livello d’inquinamento del mezzo sarebbe meglio avere dei controlli annuali.
Non parliamo poi delle accise per le guerre coloniali ecc ecc. Un grosso ed ulteriore salasso viene applicato sui passaggi di proprietà delle vetture usate. All’ACI/PRA sono necessari da un minimo di 266 euro per auto fino a 53 kW fino a 1.349 euro per 300 kW. cui si deve aggiungere la spesa delle pratiche affidate alle agenzie che seguono questi iter.