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Motor Valley Fest: la sicurezza è missing dai convegni

Mentre a Modena si stavano svolgendo gli interessanti convegni presenti nel programma dal Motor Valley Fest, convegni molto concentrati su ogni singolo concetto per gli addetti ai lavori e poco comprensibili per il grande pubblico, sulla pubblica strada si bruciavano alcune tragedie che hanno come base una minima considerazione di quella che dovrebbe essere il concetto di sicurezza stradale.

Proprio su questo argomento non vi è stato il ben che minimo interessamento sia a livello teorico sia a livello pratico in quanto lo stesso e la ricerca delle sue attenuazioni nel risultato finale, tra causa ed effetto, non hanno nella Motor Valley lo stesso livello d’interesse almeno a fronte di quanto esplicitato nei convegni stessi se si esclude il concetto di “mobilità autonoma” che corre il rischio di essere un ulteriore problema.

I prodotti “locali” hanno delle grandi peculiarità tecniche sia per quanto riguarda le prestazioni, sia per quanto riguarda il livello d’inquinamento che sono in grado di garantire in un continuo sviluppo della tecnologia a fronte di una riduzione percentuale dello stesso.

Manca un parametro: la capacità umana, dei possibili e danarosi acquirenti, nel saper gestire quello che hanno per le mani, ovvero le prestazioni assolute che ormai hanno un ampia gamma di regolazioni che garantiscono evoluzioni consistenti nelle prestazioni effettuando la modifica nella posizione dei singoli “manettini” che arrivano sino alla disposizione racing, più idonea ad un pilota di certo livello.

L’errore umano o la distrazione è sempre alla base degli incidenti e di quelle che ne sono le conseguenze ma nello stesso tempo non vi è quella concreta opportunità per cercare di risolvere il problema o comunque lo stesso non sembra essere una delle priorità di settore.

E’ mancato un discorso approfondito ma nello stesso tempo facilmente comprensibile su quelli che sono gli ADAC e la loro funzionalità operativa che non deve comunque essere considerata un salvavita assoluto..

Ancor più da pensare lo dà l’ingresso sul mercato della nuove tecnologie rappresentate dalla commercializzazione delle vetture spinte dai motori elettrici che hanno un coefficiente di accelerazione che è decisamente più elevato a fronte delle vetture spinte da motori endotermici e che quindi andranno a richiedere una nuova tipologia per l’approccio alla guida che per ora non è che trovi spazio nei programmi Ministeriali per il conseguimento “pratico” della patente di guida.