Hungaroring: Sempre molto attenti e “scatenati” i tecnici della Fia. Anche all’Hungaroring tutto e tutti vengono accuratamente controllati e “vivisezionati” facendo molta attenzione ad utilizzare i supporti tecnologici, come le riprese ad alta velocità mentre le monoposto sono in pista. Riprese che svelano quello che forse all’occhio umano sfugge. Oggi ad essere messa sull’attenti è stata la Red Bull, su cui Adrian Newey rientrato a tempo pieno aveva escogitato alcune soluzioni aerodinamiche che si sono mostrate molto efficienti, anche troppo. Ecco che i controlli effettuati hanno richiesto alcuni irrigidimenti di parti risultate un pò troppo flessibili e quindi in grado di caricare maggiormente la monoposto a terra senza andare ad incidere sulla resistenza all’avanzamento sui tratti più veloci, dove oltre un certo carico andavano a flettere e quindi non opporre resistenza all’avanzamento. Su questo circuito gli aerodinamici hanno portato di tutto e di più proprio per la ricerca “esasperata” della prestazione. Ferrari e Mercedes non sono state da meno della Red Bull che si è dimostrata una “ostica” terza incomoda su un tracciato dove l’acquisizione della pole e delle due prime file è ancor più vitale a fronte dei tradizionale tracciati di F.1 la Prima curva da sempre può essere una tagliola in cui si ammucchiano le monoposto era pista dovrebbe essere larga almeno il doppio rispetto alla realtà. Qui i contatti possono essere micidiali, per mandare in tilt i pneumatici e dover percorrere a passo d’uomo tutto quanto rimane della pista per rientrare ai box.
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