Maranello: Dopo quanto è successo in occasione del G.P. d’Inghilterra il silenzio più assoluto ha aleggiato attorno al reparto corse della Ferrari. In paese, a Maranello, però si mormora parecchio ed il caldo ci mette del suo anche forse ad amplificare le cose. Qualcosa comunque sotto la cenere brucia. Tutto quanto è successo ha creato molto malumore e la gente fa qualche illazione sulla posizione di Jean Todt che a Maranello Ges ha portato tanto e che viene “incolpato” di non avere mantenuto una certa imparzialità, anzi, sollecitato in modo pressante ha sguinzagliato i suoi tecnici che guarda caso hanno preso particolarmente di mira la SF70H mentre altrettanto non sembra sia avvenuto o almeno si sia venuti a conoscenza sulle altre monoposto. Tranne il caso Mercedes e relativo a quel componente della sospensione posteriore che, riscaldato dai gas di scarico, riesce ad ampliare, fuori misura, il range della propria funzionalità a favore delle variazioni nell’assetto e quindi dello sfruttamento dei pneumatici, situazione critica, per la stella a tre punti nell’inizio stagione. Il proverbio dice che il diavolo insegna a fare le pentole ma non i coperchi. Ed il coperchio della “riservatezza” non ha assolutamente funzionato all’interno della Gestione Sportiva, in particolare per quanto riguarda l’affair dell’olio motore “bruciato” in camera di scoppio all’interno dello 062/2. Sembra si ribadisce sembra che sia in corso un accurata indagine interna per avere una giusta verifica di come certe notizie siano facilmente giunte alle orecchie, ovviamente indiscrete ma sempre molto attente quando si tratta della Ferrari, degli avversari. Motoristi in particolare. Una situazione che poco o molto ha influenzato nelle decisioni personali e di azienda di trasferire il capo dei motoristi ad un nuovo incarico nella sezione industriale, sembra per conto del gruppo FCA, di cui però non si è avuta poi più la ben che minima memoria esplicativa. La serie dei collaboratori esterni, che non lavorano a Maranello ma in particolare oltre Manica e non solo, sono molto a contatto con i loro colleghi delle squadre avversarie e davanti ad un bicchiere di birra una parola tira l’altra e ci può scappare la parola chiave che apre lo scrigno segreto ” apriti Sesamo”. D’altronde le tecnologie più avanzate sono in mano a poche ditte e tecnici, per cui le stesse diventano i punti di riferimento per gli sviluppi più avanzati e la ricerca dei nuovi limiti che si innalzano di giorno in giorno proprio grazie anche alla continua “demilitarizzazione” , disponibilità quindi dall’industria spaziale ed aeronautica, di materiali e di sistemi di lavorazione.
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