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Prima o poi l’Alfa Romeo sarà la squadra satellite della Ferrari in F.1

 

Maranello: Sergio Marchionne ha annunciato che, non appena vi saranno i presupporti economici, l’Alfa Romeo entrerà in F.1 nelle vesti di squadra satellite della Ferrari. Una sorta di rapporto equivalente a quello esistente tra  Toro Rosso e la Red Bull. Una cosa che c’é da domandarsi: come mai avendo per le mani il facoltoso Lance Stroll da Maranello non sia cercato di tessere un discorso che potesse essere finalizzato a questo ritorno in F1 con il supporto del padre Lawrence che invece ha intrapreso analoga strada in Williams per consentire al figlio di debuttare in F1. Questo dopo aver supportato il team Prema che ne ha curato la crescita agonistica nelle categorie minori. Troppa fretta da parte del magnate canadese o troppa reticenza in FCA?  Ad essere sinceri a Maranello e dintorni vi sono gli spazi e gli uomini per poter creare una struttura satellite. Si parte da quelli che sono  gli spazi lasciati liberi dal reparto corse GES o in quelli adiacenti alla pista di Fiorano ma dalla parte opposta rispetto al contraltare di Maranello, già di proprietà della Ferrari. Poi, una Alfa Romeo che non vince non è certo il massimo della vita per il settore commerciale del marchio del Biscione. Daltronde pensare ad una Ferrari che faccia da valletta all’Alfa Romeo, quando la presenza in F1 è il vero ed unico aspetto pubblicitario del “sistema” Cavallino Rampante, è anacronistico. Anacronistico anche perché le due squadre avrebbero in comune il motore che dovrebbe essere alla stesso livello di sviluppo nell’anno e non quello dell’anno precedente. Anacronistico anche in funzione delle nuove penetrazioni di mercato previste in Ferrari nel settore delle Gran Turismo con un modello più basso di gamma che dovrebbe chiamarsi Dino Modelli con numeri di produzione decisamente superiore a quelli esistenti sinora in Ferrari. Questo se il vero obiettivo è quello di insidiare il mercato della Porsche.