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Sicurezza Stradale: Controlli su come si trasportano i bambini in macchina

Sembra quasi anacronistico e strano ma si comincia a pensare di fare e programmare dei controlli che non siano solo quelli per eccesso di velocità da parte delle polizie locali. Il trasporto dei bambini in macchina è un problema annoso e di difficile soluzione. Facile sino a quando sono abbastanza piccoli da poter loro imporre di sedersi sul sedile loro dedicato e piazzato nella parte posteriore della vettura. Sedile che deve essere omologato in funzione di età e peso, nonché di modo di fissaggio. E’ pur anche una forma di educazione che bisogna saper insegnare facendogli capire quali sono i pericoli che gli stessi corrono.  Ci sarebbe una soluzione drastica: fissare il bimbo al proprio sedile raggiungere una certa velocità 40-50 km/h e fare una frenata quasi d’emergenza. Il bambino trattenuto dal suo sedile e dalle cinture potrebbe avere una prima sensazione di quello che gli sarebbe potuto succedere se non fosse stato in quella posizione di sicurezza. Purtroppo per la solita ricerca di “pace” e tranquillità, a seguito delle proteste vibranti (strilli urla e pianti)  spesso si lascia correre. Ma è completamente sbagliato. Certo che poi si presentano episodi, come quello del bambino dimenticato in auto sotto il sole legato al suo sediolo e morto, che danno fiato alla giustificazione di una palese irregolarità.  All’estero i bambini vengono abituati in tal senso e per loro mettersi sul loro sedggiolino e allacciarsi le cinture di sicurezza, quando sono più grandicelli, fa parte del proprio dna. Affermazione con cognizione di causa. Una mia conoscente ha preso in affido una bimba, di origini argentine, quando aveva 8 anni. Se per certi aspetti  aveva un certo caratterino, quando saliva in macchina non sgarrava minimamente, senza che nessuno dicesse niente. Ho avuto occasione di averla come passeggera varie volte di recente. Preferisce sedersi davanti, ma allo stesso tempo  se sollecitata occupa  sedile posteriore e la prima cosa che faceva e che fa, oggi ha 19 anni, è allacciarsi la cintura di sicurezza. Una cosa sola mi lascia perplesso: iniziare una campagna di controllo su come vengono trasportati in macchina i bambini, dopo la fine delle scuole, non mi sembra, sia pure nella positività delle intenzioni, il massimo. Sarebbe stato più ovvio effettuare questi controlli tra ottobre e maggio, quando almeno  le scuole elementari sono in attività.