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FERRARI F1

La Ferrari F1 non è una sigaretta che è progettata per andare in fumo

Maranello: La Ferrari non è come una sigaretta che si sa che deve andare in fumo. Per questo risultato finale è “progettata”  costruita ed utilizzata. Il fumo in casa Ferrari F1 è il peggior nemico che invece esista. Una monoposto deve essere progettata e costruita per essere prestazionale, affidabile e sicura per il proprio pilota.

Di queste tre caratteristiche a Maranello, per l’anno che si va a concludere e che ricordiamo essere bisestile, quindi portatore di disgrazie ( si ricordi che era bisestile l’anno del terremoto in Emilia e bisestile questo di Amatrice&co), ha soddisfatto appieno solo la sicurezza per il pilota. Per le altre due sono mancate percentualmente di gara in gara un caleidoscopio di carenze che non solo non hanno portato a poter impensierire la Mercedes, per il titolo, ma neanche a riuscirsi a difendere dalle prestazioni della Red Bull non appena al progetto di sviluppo si è di nuovo dedicato il genio di Adrian Newey. A Maranello sono mancate anche le traduzioni e interpretazioni relative ai significati dei regolamenti tecnici e sportivi. Una pecca persistente se si escludono i periodi d’oro a cavallo del nuovo millennio. Un esempio per tutti, il famoso cambio plurimo di motori sulla monoposto di Hamilton andando a pagare una sola penalità. Questo, nella gara più favorevole ai sorpassi e quindi al recupero di un posto sul podio a fronte di uno schieramento molto penalizzante. Un enorme buco  nel regolamento tecnico-sportivo  cui la FIA ha posto  rimedio per il futuro. Nelle letture delle “giustificazioni” espresse sia dal team manager Arrivabene sia degli altri responsabili del team, piloti compresi, si è spesso sentito parlare delle carenze aerodinamiche ( è un motivo ricorrente da decenni in Ferrari) e della impossibilità di avere un ampia gestione delle sospensioni per ottimizzare l’utilizzo delle varie tipologie di pneumatici “prenotati” ed utilizzati su ogni singolo tracciato. Anche per quanto riguarda lo sviluppo dell’ultima versione del 6 cilindri turbo utilizzato in gara, è stata intrapresa una strada che ha prediletto certi settori, per vedere di avvicinarsi alla potenza di cui si mormora sia di base capaci i motori Mercedes, ma senza ottenere i risultati necessari, anche a livello di affidabilità. Per il prossimo anno è  prevista l’utilizzazione in gara di una inedita unità indicata dal numero di progetto 062/1 che è in fase di sviluppo al banco prova con il supporto della tedesca Mahle e dell’austriaca AVL. E dire che, da sempre, era proverbiale la potenza dei motori Ferrari. In questo progetto si sono cambiate radicalmente le strade da cui ottenere copia massima, potenza e minor consumo di carburante. Ovvero, ottimizzare il rendimento termico in abbinata con il recupero d’energia e successivo utilizzo dei motori elettrici, riducendo le perdite d’affidabilità.