Sarà la singola automobile, che si possiede, uno degli elementi di base per poter andare in sicurezza al lavoro quando saranno riaperte tutte le attività.
L’unica a garantire veramente in “distanziamento” sociale per ridurre le opportunità di contagio almeno nel tragitto casa-lavoro e rientro.
In alternativa, quando le condizioni meteo lo permettano, si potrà usare uno scooter o in alternativa la bicicletta per le distanze minori.
Una cosa certa è che il mezzo pubblico mostra tutta la sua “pericolosità” ed insufficienza che si vanno ad aggiungere a tutte quelle che sono da sempre le sue criticità.
Il distanziamento sociale, come viene inopportunamente indicata la distanza minima che si deve mantenere dal prossimo ancora per parecchi mesi, rende praticamente minima la capacità di trasporto di ogni mezzo visto che è possibile utilizzare solo sedendosi in un posto libero ed opportunamente segnalato.
U provvedimento che ha anche due situazioni contingenti: il possibile aumento del costo per la corsa singola da parte dell’utente, o, in alternativa, un passivo indiscriminato ed iperbolico nel bilancio di fine anno nelle aziende di gestione che già sinora hanno avuto problemi a non finire, per il costo passeggero.
Bisogna poi prevedere che sarà necessario il rientro in esercizio di quei mezzi obsoleti che non sono stati demoliti per intensificare la periodicità, ridurla al minimo, tra un transito e l’altro andando ad incrementare il livello di inquinamento, e l’assunzione delle persone abilitate alla guida di questi mezzi, o per lo meno l’incremento delle ore di lavoro alla guida nel giorno.
La nostra auto invece ci consentirà anche di poter di nuovo disporre di una parte del tempo libero, da dedicare a noi stessi, sia pure nel massimo delle precauzioni.
L’utilizzo del mezzo pubblico, qualora disponibile negli spazi per raggiungere il luogo di lavoro, richiederà dei tempi decisamente più lunghi in quanto bisognerà entrare nell’ordine di idee di anticipare l’attesa, alle singole fermate, in prospettiva del transito di mezzi “pieni” per “distanziamento” sociale e che quindi non è possibile utilizza.
UN’attesa non solo nei tempi ma anche difficoltosa se le condizioni meteo sono avverse in quanto sono poche molto poche le fermate che sono dotate di pensilina dove potersi riparare.
Ammesso pertanto che si riesca a scampare da una ricaduta virale si corre il concreto rischio di prendersi qualche altro malanno.