Un altra bandiera rossa dovrebbe già sventolare sulla portineria della Ges Ferrari per la seconda vittoria ottenuta in stagione da Charles Leclerc in occasione del G.P. di Cina virtuale.
C’è ovviamente chi si accontenta e gode ma la cosa non deve trarre in inganno e paragonare queste situazioni alla realtà che vi sarà nei fatti.
Senza voler nulla togliere alla vittoria del monegasco bisogna rimanere con i piedi per terra in quanto a queste “disfide” non sono presenti i veri big della F.1.
Quelli con cui Leclerc dovrà sfidarsi, si spera quanto prima, sulle piste e con la SF1000 che deve ancora dimostrare tutto e di più in quanto in attesa di poter montare tutte le innovazioni tecniche che sono state sinora studiate solo al computer e sono in attesa di validazione, almeno alla galleria del vento ed ai simulatori prima di essere montate e certificate anche dalla pista
Sullo schieramento di partenza, anche in questo secondo appuntamento non vi erano: l’esa campione del Mondo Lewis Hamilton, Valtteri Bottas, Max Verstappen e Sebastian Vettel che rappresentano ancora di essere tra i più esperti, almeno, nel settore.
Tra virtuale e la realtà vi è il così detto mare che divide tra il dire ed il fare, anche perché le gare sono di soli 28 giri, sia pure con il pit stop obbligatorio, lontanissimi dalle lunghezze tradizionali di gara se si esclude l’appuntamento di Monaco.
Una sola certezza, in queste sfide, è rappresentata dalla palese abitudine a comportamenti abbastanza “liberi” ed esuberanti, sempre puntualmente sanzionati sia in prova sia in gara, anche per la semplice ovvietà: non vi possono essere conseguenze cruciali relative all’indennità fisica se si va oltre i limiti.
Viene da domandarsi come mai le squadre di F.1 presenti non facciano salire i rispettivi big per validare maggiormente questo campionato virtuale.
Vettel, per esempio, ha ammesso di recente di n0n aver avuto sinora presente in casa un simulatore di guida che fosse idoneo per essere il più vicino possibile alla realtà virtuale della F.1
Di recente ne ha ricevuto uno ed ha cominciato l’apprendistato per poterlo sfruttare al massimo e potersi poi eventualmente iscrivere ad uno dei prossimi appuntamenti.
La sua situazione attuale, quella con il contratto in scadenza a fronte del proprio futuro in Ferrari, gli impone di infilarsi nell’abitacolo ed accettare la sfida solo nel momento in cui possa avere le certezza di essere all’altezza della concorrenza e poter essere protagonista di un testa a testa con il suo compagno di squadra che attualmente viene considerato essere la pietra di paragone agonistica ed economica per il rinnovo di almeno un solo anno.
immagini Ferrari spa