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Soldi soldi soldi è allarme F.1 per i 2 G.P. in Italia

Chi gestisce i diritti d’immagine della F.1 ha un unico fine: soldi, soldi, soldi che si antepongono a quelle che sono le aspettative e l’obiettivo della FIA che proprio nel limitare il rispetto assoluto del Budget Gap, con visite a sorpresa che da quest’anno saranno rese ancor più restrittive, vuole ampliare il plafon massimo delle aspettative nella competitività per tutte e sole 10, per ora, squadre che si iscrivono, pagando dei gettoni proporzionali al monte punti raggiunto nel campionato costruttori della stagione precedente.La ricerca di questi soldi, soldi, soldi ci ha portato, nella ricerca su internet, a scoprire che nella canzone di Mahmmod i soldi erano presenti nel titolo solo una volta, mentre il refrain soldi, soldi, soldi fa parte di un testo cantato da Betty Curtis anni or sono ricordando come chi ha i soldi ha i piedi al caldo.

Ecco pertanto che il fine dei soldi, soldi, soldi sta portando delle problematiche che coinvolgono in prima persona lo sport della F.1 in Italia dove vi sono ben due gare titolate a cadenza annuale con un contratto a lungo termine.Una lunga scadenza che è pur sempre legata, oltre all’aspetto del valore economico effettivo della tassa di iscrizione, anche a quelli che sono gli aggiornamenti tecnici e strutturali che devono portare le singole complessità attuali ai nuovi standard che sono presenti nei tracciati che accedono al calendario a suon di decine di milioni di Euro/Dollari , grazie ai supporti delle singole nazioni, sia pure in situazioni in cui la presenza degli spettatori su certe tribune sono rappresentate solo da sagome di cartone.

Francia e Germania non hanno una loro gara, nonostante squadre e tracciati iconici, Argentina, sta programmando un tour mondiale legato al rientro di un proprio pilota come guida effettiva, Sud Africa e non solo scalpitano alle porte per entrare, Spa sta cedendo un paio delle 6 gare/anno che ha sottoscritto per il futuro.Ecco pertanto che la situazione in Italia si trova in uno stato di instabilità ed il rapporto tra i detentori dei diritti non è più legato solo agli organizzatori “locali” ma vuole coinvolgere le certezze che solo un governo nazionale può garantire, come si può dedurre dal primo incontro al massimo livello con Palazzo Chigi che vi è già stato e non sarà certo l’unico in questa stagione.