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FERRARI F1

In attesa del participio passato del verbo provare Lewis Hamilton come Jody Scheckter

Tutti i giorni che passano si sprecano le coniugazioni dei due verbi “debuttare” e “provare” ma mai nessuna nella versione di participio passato, ovvero debuttato e provato.

Lewis Hamilton in questa lunga e continuativa attesa fa sfogliare quella ipotetica margherita dovuta all’intelligenza artificiale visto che per le vere margherite nei prati si devono ancora attendere.

Sono in molti a domandarsi il perché di questa attesa in quanto ormai si è quasi a metà del mese di gennaio e da questi 15 giorni il pilota inglese è “dipendente” Ferrari e quindi non vi sono quegli ostacoli strutturali e contrattuali che erano in essere sino alla fine di dicembre e che la Mercedes, stizzita dall’annuncio pre campionato, ha fatto rispettare sino all’ultimo.

A dire il vero viene una domanda cui è difficile dare una risposta: perché?

La disponibilità di monoposto non dovrebbe essere un ostacolo, ancora i tempi per realizzare un sedile sono stati già più che sufficienti, dal 7 gennaio alla ripresa del lavoro a tempo pieno a Maranello, non si parli poi della disponibilità di una pista libera, visto che da sempre a Fiorano il reparto corse ha avuto ed ha la prelazione nell’utilizzo, con due soli contributi esterni: l’arrivo dell’ambulanza con i medici e para medici e la presenza di un delegato della FIA che deve controllare il rispetto di tutte le restrizioni in essere. Mentre il servizio antincendio e di estricazione sono fissi ed interni alla Ferrari.

Le condizioni del clima non sono state mai così favorevoli e sembrano esserlo ancora per tutta la settimana, con il solo freddo notturno per cui l’asfalto risulta utilizzabile, con gomme slick, a partire dalla tarda mattinata e comunque in tempo utile per poter effettuare, prima del calar delle ombre della sera, gli 80 giri che da quest’anno corrispondono al massimo chilometraggio consentito per giorno ai piloti già iscritti al mondiale di F1.

47 anni or sono cosa analoga coinvolse Jody Scheckter che dovette aspettare alcuni giorni a Maranello, con le mani in mano e non impugnando un volante, prima che gli avvocati del team Wolff, nulla a che vedere con il Toto attuale di Mercedes, e quelli della Ferrari raggiungessero un accordo in quanto il sudafricano era ancora sotto contratto e potesse scendere in pista a Fiorano andando a vincere, poi nel 79, il primo titolo iridato del dopo Lauda che il risultato più atteso.

Oggi invece, l’attesa è quella di interrompere il lungo digiuno ancora in essere dal 2007, per il titolo piloti, e per il più recente Costruttori del 2008.

Per avere la ciliegia sulla torta: l’8° iridato di Hamilton, mentre l’attesa più “ristretta” potrebbe essere tra le 50 ore attuali, con appuntamento per giovedì mattina, in cui sarebbe anticipato l’appuntamento già ipotizzato per la prossima settimana, quando invece la squadra potrebbe già andare in Spagna, al Mont Melò, dove Hamilton ha una maggiore conoscenza del tracciato.