Quando si spargono diffusamente le voci relative alle sanzioni da applicare nei confronti di coloro che trasgrediscono alle norme del codice della strada e del loro possibile aumento c’è sempre un fondo di verità.
L’unica incognita è: il quanto percentuale a fronte della quota in essere sino ad oggi. Un rincaro che si da per certo oltre il 5% ma che, per facilità di conteggi, potrebbe arrivare a toccare il 10%.
Percentuale che andrebbe così a conglobare quelle percentuali che, non sono state applicate in precedenza nella crisi post pandemica, terrebbero conto anche di una razionalizzazione, a pareggio a zero della cifra unitaria che ora code liberamente nell’arco dei 9 numeri.
Quella che era la delibera di sospensione degli aumenti periodici, regolamentati nel tempo nella stessa legge erogata a suo tempo per il codice della strada, scade alla fine di quest’anno e di fatto l’incremento non sarebbe altro che un’applicazione della legge, anche se nessuna voce nella manovra in discussione prevede questa eventualità.
Situazione che di certo è molta attesa dalle amministrazioni e non certo come una spinta all’incremento dell’effettiva sicurezza stradale ma di un incremento delle effettive entrate di settore che andrebbero ad incrementare i singoli bilanci globali in quanti la stessa legge prevede che l’obbligo di spesa a favore della viabilità è solo del 50% di quanto incassato.
Ecco la parola chiave incassato e non somma globale erogata come sanzione visto che la percentuale di riscossione mancata è molto elevata con percentuali che toccano anche il 50%.