Cosa stia ribollendo all’interno della FIA è qualcosa di inspiegabile e sono molti ad ipotizzare che il tutto sia da correlarsi alla tipologia di mentalità nel concetto decisionale per la vita comune del Presidente.
A quanto sembra l’ultima dimissione eccellente all’interno dell’organigramma internazionale, quella del direttore di corsa F.1 Neil Wittich cui era stato già annunciato, sembra, che non avrebbe visto riconfermato il suo attuale ruolo, non sarebbe stata tale ma si sarebbe trattato di un uscita con onore concessa, imposta, dalla FIA
Il presidente Mohammed Ben Sulayem ha accelerato le sue decisioni con effetto immediato, tanto che già alla gara di Las Vegas, già di per stessa una gara difficile per tracciato ed annessi e connessi, la FIA ha ufficializzato il nome del nuovo direttore di corsa che porterà, almeno sino alla fine questo campionato: Rui Marques come sostituto che prenderà servizio già al GP di Las Vegas.
Essere attualmente in Fia sembra essere tormentato e tormentoso stante quanto sta succedendo allo staff del presidente che in tempi recenti ha assistito ad una vera e propria “emorragia” di persone di vertice che evidenzia una concreta debolezza di sistema che, dopo l’improvvisa e prematura scomparsa di Charlie Whiting, storico direttore della F.1, che in 30 anni ha gestito il suo incarico con grande competenza e autorevolezza.
Michael Masi che lo ha dovuto sostituire illico ed immediate, si è dovuto dimettere nel GP di Abu Dhabi 2021, con un risultato iridato condizionato dalle discutibili decisioni dell’australiano che non aveva voluto chiudere il mondiale con una safety car e con la vittoria, in volata di Verstappen su Hamilton.
Al posto di Masi la coppia formata da Niels Wittich e Eduardo Freitas con Herbie Blash, ex vice di Whiting, richiamato in servizio a controllare e supportare i due che non avevano l’esperienza necessaria . Il portoghese era stato poi sollevato dopo il contestato GP del Giappone 2022. In pratica ben 4 avvicendamenti in 5 anni.