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Il 2026 della F.1 è tutto da interpretare

Mentre nell’oggi l’interesse esteriore del Mondiale 2024 è ancora accentrato sulla utopistica lotta per il titolo piloti tra Verstappen di nuovo n fuga dopo il Brasile ed al più realistico testa testa tra Mc Laren e Ferrari che insegue, al”interno dei singoli reparti corse sono operativi almeno 3 staff di tecnici che hanno il compito dell’ultima messa a punto per le tre gare della stagione, la definizione del programma tecnico per la monoposto del prossimo anno e quello che sta approntando la metodologia di lavoro con cui partire da gennaio per lo sviluppo della parte scocca ed aerodinamica visto che la “sezione” motori è in una fase più avanzata in quanto il regolamento relativo è già conosciuto da più tempo.

Proprio di recente è diventata più nota quella sezione del regolamento tecnico che coinvolge tutto quello che non è P.U, con annessi e connessi e con una maggiore utilizzazione della spinta erogata utilizzando l’energia elettrica a fronte di quella della più tradizionale “endotermica” che dovrebbe essere “paritaria”

In abbinata la FIA propone ed impone l’utilizzo di una nuova tipologia di aerodinamica che viene “definita” attiva sui rettilinei, in l’obiettivo è quello di ridurre il drag dato dalla resistenza aerodinamica per ottenere meno energia per raggiungere lo stesso livello di prestazione.

Dall’ultima bozza del regolamento appare la volontà della FIA di dare maggior libertà alle congetture presenti sul come impostare il progetto ed avere quindi delle monoposto che, almeno all’inizio, dovrebbero seguire concetti differenti che poi tenderanno ad unificarsi in direzione dei quelli che risulteranno dare i risultati migliori, in particolare nel rapporto di utilizzo tra le 2 differenti fonti d’energia in funzione della velocità e del risparmio delle due energie differenti per arrivare al meglio nel finale “sprint” della corsa.

Il DRS, attualmente in essere per rendere più spettacolari i possibili sorpassi, dovrebbe essere sostituito dalla estensione di quello che sarà l’utilizzo dell’aerodinamica mobile. Un ciclo tecnico innovativo che dovrebbe essere decisamente più impegnativo se effettivamente la scelta delle utilizzazioni non sarà “automatica” fatti salvi soli i tratti i cui sarà permesso ma gestito dal pilota. Zone definite “sicure” dalla FIA

Posizioni imposte esclusivamente dal pilota, predefinite ed attivate utilizzando una sorta di pulsante on -off presente sul volante, su tratti che la FIA definirà come prestabilite a fronte di ogni tracciato ed annunciate alle squadre con un certo anticipo a fronte del fine settimana interessato. Movimenti comunque correlati per non eccedere nella differenza di bilanciamento tra i due assi.