L’adozione dell’auto elettrica, nelle proprie abitudini di vita, è e sarà una rivoluzione che deve partire dalle autoscuole per impedire che vi sia in effetti una recessione del concetto di mobilità e le strade si possano “riempire” di macchine ferme in panne, perché rimaste senza energia e necessarie di soccorso per il recupero che già oggi patisce per una decisa carenza di addetti ai lavori a fronte dei mezzi disponibili.
Mentre oggi il problema del “combustibile”, per poter far marciare un qualsiasi mezzo dedicato alla libera mobilità personale, non è più entrato nel pensiero comune, sia pure in presenza di una profonda diminuzione del numero delle stazioni di rifornimento, per cui vedere un mezzo fermo per strada in panne, per mancanza di benzina per la maggior parte delle volte è più legato ad un problema tecnico o economico, per mancanza di soldi per il rifornimento, con l’auto elettrica la situazione è da ribaltare.
Il mantenere sempre al massimo livello la carica nell’energia disponibile nelle batterie, deve diventare il primo pensiero nell’utilizzo dei nuovi mezzi. In pratica bisognerà programmare, nell’arco delle 24 ore un pensiero “univoco” dove, come e quando ricaricare le batterie.
Il primo pensiero ovvio è quello di utilizzare il “ricovero” notturno quando il mezzo non viene utilizzato, presso il proprio domicilio, per collegare la vettura ad una presa di corrente, non certo quella di casa ma quella appositamente dedicata, senza ricorrere alle super ricariche rapide che possono sollecitare teoricamente i pacchi di accumulo, che dovrebbe essere obbligatoria all’indirizzo di ogni possessore di auto elettrica.
Quelle ricariche con i tempi dovuti che consentano, all’avviamento per l’utilizzo successivo di avere a disposizione un vero 100% di carica in modo da poter comunque disporre del mezzo nel quotidiano della vita, tenendo presenti quelli che possono essere i comuni imprevisti, che oggi, con i combustibili tradizionali, non esistono per la rapidità di accedere al rifornimento.
In pratica un esborso economico continuo ed obbligatorio, cui non si può transigere, in quanto l’utilizzo dei normali accessori presenti nelle vetture, da quelli obbligatori per legge a quelli necessari in funzione delle condizioni del clima, incrementano la diminuzione di percorrenze effettivamente disponibili.
Ecco pertanto che il possessore utilizzatore del mezzo, mentre nei secoli addietro era obbligato a seguire le disposizioni per il rodaggio vetture, già dalle prime settimane di utilizzo della propria auto elettrica deve capire la vera entità dei consumi che difficilmente sono prossimi a quelli dichiarati, in particolare quando la vettura diventa da viaggio e non solo nell’utilizzo cittadino.
Già l’intervallo, in un posto di lavoro, o quello della sosta pranzo a casa devono essere oggetto di attenzione in funzione del livello di carica residuo.
Qui diventa importante anche la scelta delle fonti d’energia per cui, oltre al posizionamento statico più prossimo, deve tenere presente quelli che sono i costi delle ricariche di cui oggi vi è molta variabilità verso l’alto.